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Apprendiamo con soddisfazione che, finalmente, dopo diverse insistenze ed una diffida da parte dell’USB Scuola, l’Ufficio Scolastico Provinciale ha sbloccato la nomina di un docente precario delle discipline “tecnica di rappresentazione grafica” e “TIC” all’IPSIA di Girifalco, consentendo così alle prime e seconde classi di poter svolgere le lezioni così come previsto dai programmi ministeriali, diritto che sinora gli era stato negato sin da primo giorno di scuola.
E’ il segno che avevamo visto giusto denunciando la negazione di un diritto irrinunciabile per gli studenti, per le loro famiglie e per il personale della scuola. Ciò che però continuiamo a ritenere assolutamente grave è che nulla potrà ripagare le ore di didattica perse dall’inizio dell’anno scolastico, così come la mancata retribuzione del docente in graduatoria, rimasto nel frattempo senza lavoro. Sommaria e incompleta sarà anche la valutazione degli alunni in queste discipline per gli scrutini di fine gennaio, che peraltro rischiano di saltare.
Ma c’era davvero bisogno della diffida di USB per garantire agli studenti il diritto alla formazione?
Abbiamo avuto segnalazioni di altri posti di lavoro lasciati vuoti, di didattica decurtata, di ulteriore svilimento e mortificazione del lavoro nelle scuole; anche queste dovranno essere sanate al più presto: non possono e non si devono fare tagli alla scuola pubblica, sulle spalle degli studenti e dei cittadini calabresi!.
E ci sembra quasi grottesco il conferimento di premi alle “eccellenze della scuola calabrese” da parte di assessori e presidenti di regione, quando questa è in realtà lasciata in stato di abbandono e isolamento istituzionale. Prima ancora di essere premiate, le eccellenze nelle scuole vanno curate, coltivate e seguite, e soprattutto si devono creare le giuste condizioni, nella scuola pubblica statale, affinché queste possano emergere. Così come assurda è la vicenda, tuttora irrisolta, dell’assistenza ai disabili, denunciata da USB tempo fa.
Invitiamo inoltre i colleghi delle scuole a segnalare le anomalie, le disfunzioni e i ritardi burocratici, a denunciarli pubblicamente, a rivendicare i diritti lesi, e soprattutto a non “far finta di niente”. Spiace constatare che le RSU elette sinora nelle varie scuole, non abbiano ritenuto di svolgere appieno il loro compito evidenziando loro per prime questi disagi e segnalando i comportamenti sbagliati dei dirigenti. La presenza di USB Scuola alle prossime elezioni RSU di marzo, permetterà di avere una concreta alternativa di cambiamento, rispetto al compiacente appiattimento attuale.
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