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La decisione della Regione Calabria di rinunciare alla riconversione della centrale ENEL di Rossano ed alla costruzione di quella progettata dalla società svizzera SEI a Saline Joniche, sul suolo dell’ex Liquichimica ormai degradato, provoca sconcerto anche nelle segreterie nazionali dei lavoratori elettrici e del sindacato confederale.
“Siamo davvero stupiti della leggerezza con la quale la regione Calabria ha inteso liquidare i due investimenti – dichiara il Segretario Nazionale della UILCEM Riccardo Marcelli. Due investimenti, pari a diversi milioni di euro, non possono essere valutati sull’onda dell’emotività o del sentito dire. Oggi la tecnologia permette di avere impianti a carbone compatibili con l’ambiente e, quindi, con turismo ed agricoltura – continua Marcelli. Altre Regioni, come Lazio e Veneto, che hanno sicuramente meno problemi della Calabria dal punto di vista occupazionale, questa opportunità l’hanno colta senza tentennamenti.
Come Sindacato siamo stati sempre attenti alle problematiche ambientali e della sicurezza e possiamo affermare, senza tema di smentita, che a Civitavecchia, nell’unico impianto di nuova tecnologia oggi funzionante in Italia, la qualità dell’aria è migliore che nel resto della regione e così anche per il mare ed il territorio circostante. I dati dell’ARPA parlano chiaro. Per questo motivo restiamo sconcertati per la rinuncia della Regione Calabria a diverse migliaia di posti di lavoro nella fase della costruzione, specialmente dopo aver ascoltato le lamentele del governatore calabrese a proposito degli investimenti delle grandi aziende in Regione – conclude il Segretario Nazionale della UILCEM”.
Anche il Coordinatore Regionale della UILCEM calabrese Gino Campana non lesina critiche ad una decisione presa senza alcuna motivazione tecnica o scientifica.
“Tutta la UIL, a partire da Luigi Angeletti, ha sempre dichiarato che è indispensabile aprirsi alle nuove tecnologie. Oggi la scoperta scientifica permette di minimizzare le emissioni ed offre garanzie certe per l’ambiente – asserisce Campana. L’ultimo congresso nazionale, quello di Roma per il 60’ anniversario della nascita della UIL, lo ha sancito senza mezzi termini già dalla relazione introduttiva del Segretario Nazionale e riaffermato da tutti gli interventi succedutisi. Anche il Segretario generale della UIL calabrese Regionale Roberto Castagna non ha mai perso occasione di affermare che lo sviluppo va anche in quella direzione – continua il coordinatore regionale della UILCEM calabrese.
La nostra Federazione, la UILCEM, addirittura ha inteso dare un segnale importante celebrando il proprio congresso all’interno delle miniere di carbone del Sulcis in Sardegna ed i nostri rappresentanti nazionali hanno manifestato in tutte le occasioni, compreso la presentazione del progetto di riconversione della centrale di Rossano e quella della Centrale SEI di Saline, la piena e responsabile adesione ai programmi. Solo ragionando senza preconcetti e con basi scientifiche si riesce a creare sviluppo e con esso occupazione e benessere, nel pieno e massimo rispetto dell’ambiente che ci circonda. Purtroppo in Calabria si vuole decidere il futuro della regione senza convocare neppure un tavolo tecnico o istituzionale – conclude amaramente il coordinatore calabrese della UILCEM”.
Dello stesso tenore le dichiarazioni del Responsabile di comparto elettrico della UILCEM Calabria, Gianpiero Mercogliano.
“Si tratta di un vero e proprio autogol della politica calabrese che a parole lamenta gli scarsi investimenti in Regione e nei fatti li rifiuta – dichiara Mercogliano. La nostra speranza è che finalmente qualcuno dei nostri governanti abbia uno scatto di orgoglio e si decida a vedere realmente cosa significa un investimento di questa portata per la nostra regione. Siamo veramente delusi dal comportamento, oserei dire, irresponsabile dei nostri rappresentanti politici – conclude Mercogliano”.
UILCEM Calabria
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