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Nella ricorrenza della “Festa del papà”, come avvocato matrimonialista, la mia attenzione va particolarmente alla salvaguardia dei diritti dei figli minori di genitori separati ad avere rapporti costanti e continuativi con entrambi i genitori e, in particolare, con la figura paterna, che purtroppo spesso viene considerata subalterna a quella materna.
Necessita un l’affermazione del diritto del minore alla bigenitorialità che non si limiti ad una mera dichiarazione di principio, ma sia attuato nella realtà quotidiana. La Corte di Strasburgo nello scorso gennaio, con una sua importante decisione, ha stabilito che l’Italia non tutela i diritti dei padri separati, condannando il nostro Stato per non avere consentito ad un padre separato di vedere con continuità la figlia dopo la separazione con l’ex compagna.
Nel caso di specie – comune ahimè a tanti altri – nonostante l’affidamento condiviso di un figlio minore ad entrambi i genitori – il papà a causa di ostruzionistici comportamenti della madre dal 2007 era riuscito a trascorrere con la propria figlia solamente qualche ora. Bisogna rilevare che, a prescindere da separazioni o divorzi, genitori si rimane per tutta la vita e lo si deve essere in maniera responsabile: il minore necessita della presenza costante e dell’affetto di entrambe le figure genitoriali. Privare un minore della figura paterna, anche se in buona fede, vuol dire provocargli violenza emozionale e gravi danni ad un sano sviluppo psicodinamico-affettivo.
E poi, vorrei sottolineare che più che di diritti dei padri separati si dovrebbe parlare di diritti dei minori ad intrattenere relazioni affettive costanti e continue con i loro papà, che rappresentano, alla pari della figura materna, una figura genitoriale molto importante. Proprio per questo, l’Italia è stata condannata per la seconda volta dalla Corte di Strasburgo, la quale ha sostenuto che “la procedura seguita dai tribunali è stata fondata su una serie di misure automatiche e stereotipate, non adeguate a garantire il diritto al rispetto della vita privata e familiare, previsto dall’articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà. Ogni minore ha il diritto di godere dell’affetto di entrambi i genitori ed è necessario sempre e comunque garantire il principio del superiore interesse del minore, così come sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.”
Da parte mia grande solidarietà a tutti quei papà separati, che si occupano con grande affetto e senso di responsabilità dei loro figli, cercando sempre di essere presenti nello loro vite , a qualunque costo, anche se divisi da moltissimi chilometri di distanza, affrontando immani sacrifici pur di poter rendere concreto il diritto dei loro figli alla bigenitorialità. Sono certa che la serenità ed un sorriso dei vostri bambini vi ripagheranno di tutte le vostre fatiche. Come presidente dell’AMI, associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani della sezione di Catanzaro, formulo i miei più cari auguri a tutti i papà, con l’auspicio di ottimali relazioni endofamiliari in cui l’ethos solidale prenda il sopravvento su un sistema individualistico e regni tra le due figure genitoriali la comunicazione, la partecipazione, la solidarietà.
Concludo con le parole di una famosa psicoterapeuta statunitense Diana Thompson che sosteneva che “fare guerra ai padri significa fare guerra alla società, in quanto si fa del male a volte anche irreversibile ai propri figli, che rappresentano il futuro della nostra società”. Auguri a tutti i papà!!
Margherita Corriere
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