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Antonio Cantisani, arcivescovo emerito di Catanzaro-Squillace, è stato insignito di un riconoscimento speciale per il volume “Vescovi a Catanzaro (1792-1851)”, pubblicato dalla casa editrice La Rondine di Catanzaro, nell’ambito della cerimonia della sedicesima edizione del Premio letterario internazionale “Feudo di Maida”, tenutasi sabato scorso presso i locali dell’ex cinema di Corso Garibaldi nella città lametina, alla presenza di una nutrita platea di autorità istituzionali ed intellettuali.
A consegnare la targa speciale è stato il sindaco di Maida, Natale Amantea, dopo una breve introduzione del prof. Luigi M. Lombardi Satriani, Presidente della Giuria del Premio Letterario promosso con successo da diversi anni dall’Associazione culturale “La Lanterna”, presieduta da Stefania Vasta Iuffrida, e volto principalmente alla promozione della cultura, del territorio e delle sue giovani eccellenze.
Mons. Antonio Cantisani – già arcivescovo di Rossano Cariati e per 20 anni membro del Consiglio Episcopale Permanente della CEI, prima come presidente della Commissione per le Migrazioni e poi come presidente della Conferenza Episcopale Calabra – ha ritirato il riconoscimento per il secondo volume dedicato ai “Vescovi a Catanzaro” che, dopo la prima edizione incentrata sul periodo storico compreso tra il 1852 ed il 1918, propone ai lettori un breve profilo dei pastori che hanno retto la diocesi in quel tempo.
Non potendo andare avanti con gli anni proprio perché gli archivi per settant’anni sono secretati, l’autore ha ritenuto opportuno proseguire con la ricerca sui vescovi che hanno guidato la diocesi dal 1792 al 1851: Giovanni Battista Marchese (1792-1801), Giovanni Francesco D’Alessandria (1805-1818), Michele Basilio Clary (1818-1823), Emmanuele M. Bellorado (1824-1828), Matteo Franco (1829-1851). Si tratta di illustri personaggi i quali hanno esercitato il loro servizio episcopale in un momento storico segnato da diverse tappe fondamentali per la vita della Chiesa e della società come la Repubblica partenopea, la prima restaurazione, il decennio francese, la seconda restaurazione, i moti rivoluzionari che porteranno all’Unità d’Italia. Questo volume – come ha detto Cantisani nel ricevere il premio – rappresenta non solo il frutto di un intenso lavoro di ricerca storica portato avanti da diversi anni, ma soprattutto l’occasione per riflettere sui cambiamenti della società inevitabilmente condizionati dal ruolo della Chiesa e dai dibattiti interni al clero cattolico. L’intento dell’autore è quello di poter proseguire il lavoro di ricerca dedicato ai Vescovi a Catanzaro nell’auspicio di offrire un quadro storico ancora più esaustivo che possa rappresentare un valido strumento didattico per le scuole ed essere d’ausilio alla nuova generazione di studiosi.
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