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Continua senza soluzione di continuità l’azione della Guardia di Finanza di Lamezia Terme rivolta al contrasto della
commercializzazione di prodotti illegali, potenzialmente pericolosi soprattutto per la salute e l’incolumità fisica dei consumatori finali.
La mirata attività investigativa svolta dai finanzieri ha permesso, questa volta, di individuare e, quindi, sottoporre a controllo due distinte attività gestite da imprenditori di nazionalità cinese, esercenti il commercio, anche “all’ingrosso”, di articoli di vario genere, provenienti, nella massima parte, dall’oriente asiatico.
I “baschi verdi”, durante l’ispezione degli esercizi commerciali ubicati l’uno nel quartiere “Sant’Eufemia” di Lamezia Terme e l’altro in Nicastro, hanno subito individuato moltissimi prodotti che non rispettavano le prescrizioni previste dalle leggi italiane e dell’Unione Europea.
L’attività ispettiva è stata dunque estesa in tutti i locali e su ogni prodotto presente all’interno delle ditte, permettendo il
rinvenimento e l’immediato sequestro amministrativo di circa 1.000.000 articoli complessivi, per varie violazioni concernenti la mancanza di istruzioni in lingua italiana, delle indicazioni di provenienza, di composizione e dei dati del soggetto importatore, di fondamentale importanza ai fini della effettiva tutela degli acquirenti.
Tutti gli oggetti erano già posti in vendita ovvero pronti ad essere immessi in commercio.
Si sottolinea, tra l’altro, che fra i vari oggetti sequestrati amministrativamente erano presenti diversi prodotti destinati agli
studenti, posti in vendita proprio nel periodo di maggiore richiesta del mercato, in concomitanza dell’inizio del nuovo anno scolastico.
Piu’ nello specifico, si tratta di articoli di cancelleria per la scuola, fra quali, soprattutto, penne con inchiostro in gel, matite, righelli, taglierini e compassi che, se non realizzati secondo le stringenti Normative europee, possono causare gravi danni alla salute degli utilizzatori.
Un’accurata e puntuale verifica delle merci presenti all’interno di alcuni magazzini ha permesso di individuare e porre sotto
sequestro, questa volta penale, anche ulteriori 570 prodotti contraffatti. Si tratta di foulard, braccialetti ed altri accessori di
abbigliamento riproducenti famosi marchi.
Se immessi sul mercato, i predetti beni avrebbero fruttato agli imprenditori un ricavo complessivo stimato in oltre 300.000 euro.
All’esito dei controlli, i due imprenditori venivano entrambi sanzionati amministrativamente e segnalati alla Camera di
Commercio di Catanzaro.
Il commerciante responsabile anche delle violazioni aventi rilevanza penale è stato pure denunciato alla locale Procura della
Repubblica, per i reati di contraffazione e ricettazione.
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