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Tutto esaurito per la prima serata della rassegna teatrale in vernacolo “Città di Lamezia Terme”. Grande successo ha infatti riscosso il primo spettacolo della rassegna teatrale in vernacolo “Città di Lamezia Terme” organizzata dall’associazione “I Vacantusi” che giovedì sera ha visto sul palco del teatro Politeama un esilarante spettacolo proposto dalla compagnia Hercules di Piero Procopio. La rassegna, che è la prima del suo genere in città e che ha una valenza regionale, prevede 9 spettacoli con compagnie che arrivano da tutta la Calabria e una anche dalla Sicilia. Oltre due ore di risate, con un Piero Procopio che dopo lo spettacolo ha intrattenuto il pubblico per un’altra mezz’ora di cabaret.
La commedia è ambientata nel salone di “Villa Arzilla”, una casa per anziani diretta dall’autoritaria ed inflessibile Suor Clementina (Antonella Apa) giunta in scena su un monopattino. Gli ospiti sono affidati alle cure della signorina Ofelia (Stella Surace) attempata ma aitante infermiera, alla ricerca costante del maschio. L’inatteso arrivo di Andreina (Vanessa Curto) figlia di Eugenio (Tonino Angeletti) ospite pessimista e riluttante ad assumersi qualsiasi responsabilità, e del figlioletto Marco Eugenio, ambedue bisognosi di vitto ed alloggio – in concomitanza della partenza per le vacanze di Ofelia, faranno si che Giovanni (Piero Procopio) arzillo e brioso vecchietto, contro la volontà del fifone Eugenio e pur a conoscenza del fatto che non potrà arrivare nessuna sostituta di Ofelia, fa credere a Suor Clementina che Andreina è la nuova infermiera, dando vita ad un colossale equivoco con esilaranti gag durante le quali gli ospiti hanno cercato di nascondere il piccolo Marco Eugenio, e culminato con un vero momento di teatro drammatico nel quale Eugenio prende coscienza del suo amore verso la figlia e il nipote e la solidarietà della burbera ma tenera Suor Clementina.
Soddisfatto per la prima serata il segretario dell’associazione “I Vacantusi” Nicola Morelli. “Siamo contenti che la cittadinanza abbia risposto bene alla rassegna – ha affermato Nicola Morelli – una rassegna in vernacolo che coinvolge 9 compagnie che arrivano da ogni angolo della Calabria, e che quindi sono rappresentative di tutta la nostra regione.
La rassegna ha infatti una valenza regionale, grazie anche all’interessamento della Fita (Federazione italiana teatro amatoriale), a cui siamo associati, che ci ha aiutato ad allestire un cartellone così importante e che ci ha messo in contatto con le altre associazioni teatrali calabresi e non solo. Una rassegna che ha avuto una fase progettuale molto lunga e complessa, durata quasi due anni, che ha un fine benefico: l’incasso di tutte le serate sarà infatti devoluto alla cooperativa sociale “Le agricole” per finanziare il progetto della Fattoria sociale per l’inserimento di ragazzi disabili.
L’obiettivo della rassegna – ha aggiunto Morelli – è quello di valorizzare la cultura e la tradizione popolare del teatro in vernacolo in ambito regionale, al fine di promuovere lo sviluppo del tessuto culturale, storico e delle tradizioni popolari. L’augurio è che questa rassegna possa diventare un appuntamento annuale, atteso dalla popolazione e dalle compagnie teatrali amatoriali calabresi e non solo”.
“Gli obiettivi che muovono la rassegna sono molteplici – sottolineato Nicola Morelli – riproporre il dialetto e le tradizioni anche ad un pubblico giovanile, mescolando tra loro dialetti diversi e identità culturali diverse del territorio calabrese; far avvicinare al teatro le giovani generazioni e riportare gli anziani a teatro; recuperare le tradizioni, gli usi e i costumi di un tempo che ormai sono un nostalgico ricordo dei nostri nonni; proporre gli aspetti autenticamente popolari del tessuto attuale. Invitiamo dunque la cittadinanza a partecipare alla rassegna, così come accettiamo ogni tipo di critica, purchè sia costruttiva, al fine di migliorare l’offerta culturale della nostra città”.
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