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Abbiamo accolto positivamente il piccolo ma importante passo in avanti che l’Amministrazione Comunale ha fatto circa la presa di posizione e la conseguente diffida formale contro la So.Ri.Cal S.p.A. per l’unilaterale scelta di ridurre la portata dell’erogazione dell’acqua ai “45 comuni morosi” tra i quali compare anche il comune di Lamezia Terme.
Tale azione, a nostro avviso, arriva con estremo ritardo rispetto alle pubbliche denunce del Comitato Lametino Acqua Pubblica e del Coord. Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” che da oltre due anni cercano di convincere gli amministratori dei comuni calabresi che è possibile procedere legalmente contro la So.Ri.Cal S.p.A. perché le tariffe applicate sono illegittime ed hanno comportato aumenti per tutti i Comuni calabresi che, a tutto il 31 dicembre 2008, sono valutabili in oltre il 21%.
Il colpo finale inferto lunedì 5 dicembre dalla Corte dei Conti alla So.Ri.Cal S.p.A. sta ha dimostrare quanto le nostre denunce fossero fondate.
Crediamo quindi che da questo punto di vista il Comune di Lamezia Terme possa diventare il “comune pilota” a livello regionale per questa battaglia di giustizia sociale ed economica evitando così – come è successo in passato – che piccoli (ma forse anche grandi comuni) scendessero ad “accordi” con la So.Ri.Cal S.p.A. facendo svanire la battaglia che solo apparentemente è legale ma che invece riguarda, in definitiva, la tutela degli interessi di intere comunità e di un bene comune come, appunto, l’acqua.
Vogliamo però cogliere l’occasione di questo dibattito apertosi in città e nel resto della Calabria per riproporre alcune questioni che nella, oramai storica, battaglia del Comitato Lametino, sono dirimenti.
La vittoria referendaria dello scorso 12 e 13 giugno ha evidenziato in maniere inconfutabile il volere della maggioranza dei cittadini italiani su acqua, nucleare e sui beni comuni più in generale. L’abrogazione dell’art. 23bis mette nelle condizioni le pubbliche amministrazioni di poter operare una scelta, quella cioè della ripubblicizzazione dei servizi pubblici locali. Napoli è stata la prima città in assoluto a seguire questa via con la trasformazione della ARIN SpA in una azienda speciale di diritto pubblico denominata ABC Napoli, dimostrando che, la dove esiste una volontà politica, è possibile segnare una svolta democratica e di giustizia sociale pur nelle difficoltà quotidiane che la gestione della “cosa” pubblica comporta. A tal proposito vi invitiamo caldamente a leggere lo Statuto della ABC Napoli da poco approvato in consiglio comunale per rendersi conto di come non sia una cosa da “extraterrestri” fare quello che da tempo il Comitato Lametino ha proposto alla Vs Amministrazione.
Vogliamo ricordarvi che sono passati 18 mesi (prot. n° 0039465 del 08/06/2010) da quando abbiamo formalizzato una richiesta di un consiglio comunale aperto per la discussione di una delibera di iniziativa popolare (sostenuta da oltre 700 firme di cittadini e cittadine di Lamezia) sul diritto all’acqua e sulla revisione dello statuto comunale per l’introduzione di un articolo riguardante la definizione del Servizio Idrico Integrato come servizio pubblico privo di rilevanza economica.
Uno strumento, quello della delibera di iniziativa popolare, di partecipazione popolare e dal basso utilizzato, crediamo, per la prima volta da quando è nato il comune di Lamezia Terme e disatteso ed affossato per i soliti giochi di potere durante il consiglio comunale convocato in estremo ritardo e fatto poi fallire miseramente per mancanza del numero legale.
Da quella lontana seduta del Consiglio Comunale si sono susseguite una serie di delibere di Giunta che ancora aspettano di essere discusse in consiglio comunale ma che politicamente sono lontane anni luce dal valore simbolico che avrebbe potuto avere (per entrambe le parti) l’approvazione della delibera di iniziativa popolare presentata dai cittadini lametini e sostenuta dal Comitato Lametino Acqua Pubblica.
Nonostante tutte le delusioni accumulate in questi anni, reputiamo però che i contenuti della Delibera di Giunta n° 471 del 03/08/2011 possano essere un primissimo e timido punto di partenza per poter aprire un confronto pubblico sul futuro della Lamezia Multiservizi SpA.
Le posizioni del Comitato Lametino Acqua Pubblica sono chiare a riguardo:
- Convocazione di un consiglio comunale aperto per la discussione della delibera di iniziativa popolare;
- Conversione di tutta la Lamezia Multiservizi da SpA in una azienda speciale di diritto pubblico e, per quanto concerne il servizio idrico, gli indirizzi non possono che essere quelli contenuti nel testo della proposta di legge di iniziativa popolare concernente “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico” depositata cinque anni fa in Parlamento.
Su questi due punti, come da noi più volte proposto, siamo disponibili all’apertura di un tavolo tecnico tra il Comitato Lametino Acqua Pubblica, il Forum Italiano del Movimenti per l’Acqua ed il Comune di Lamezia Terme per definire e portare all’approvazione – in tempi brevi – le necessarie modifiche statutarie per la riconversione della Lamezia Multiservizi SpA in una azienda speciale di diritto pubblico.
Rispettare il volere referendario è necessario e cambiare rotta si può. Napoli lo ha dimostrato e la Città di Lamezia Terme potrebbe diventare un laboratorio di virtuosismo civico e punto di riferimento per la gestione democratica e partecipativa dei beni comuni.
Distinti Saluti
Comitato Lametino ACQUA PUBBLICA
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