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Sabato 17 e domenica 18 dicembre 2011, alle ore 21.00, ancora un’ esclusiva regionale per la Stagione di Prosa del Teatro Comunale Politeama di Lamezia Terme. A calcare le scene saranno Valeria Valeri e Paolo Ferrari con lo spettacolo Gin Game di D.L.Coburn, regia di Francesco Macedonio.
Un gradito ritorno per la coppia Valeri/Ferrari dopo molti anni di assenza dai palcoscenici lametini.
Due grandi attori depositari di un “sapere” teatrale e di una “tradizione” recitativa che ha fatto “scuola”.
Gin Game, prima commedia scritta da Donald Lee Coburn, debuttò nel 1976, ottenendo subito uno strepitoso successo. Rappresentato spesso a Broadway e tradotto in diverse lingue, nel 1978 Gin Game valse al suo autore il Premio Pulitzer per la Drammaturgia.
Portato in scena in Italia più di vent’anni fa sempre dalla coppia Valeri/Ferrari per la regia di Gianfranco De Bosio, oggi i due attori tornano ad interpretare i personaggi di Fonzia e Weller, in un nuovo allestimento diretto da Francesco Macedonio.
Come afferma lo stesso regista “Ciò che mi ha colpito, fin dalla prima lettura, in Gin Game di D. L. Coburn, è stata la mancanza di sentimentalismo, l’ironica, comica crudeltà che corre nei rapporti tra i due protagonisti: Weller Martin e Fonsia Dorsey. Ciò che li accomuna, per cui si cercano è la solitudine, ma soprattutto la passione per il gioco delle carte. Si incontrano in una casa di riposo per anziani e, precisamente, nella veranda di Villa Bentley: un ambiente squallido, dove non si sente la presenza costante e amorosa di qualcuno che ne curi l’arredo. Pochi libri, qualche pianta, un dondolo, un tavolo da gioco. […]
Il tavolo da gioco, al centro della scena, è lo specchietto per le allodole, è un luogo d’attrazione. […]
D. L. Coburn ha scritto una commedia garbata, giocata con maestria su vari stati d’animo, sorretta da un sicuro mestiere, pervasa da una comicità esilarante, che solo due grandi attori, esperti del “gioco” del teatro possono portare alla ribalta scoprendone tutte le sfumature. In essa possiamo trovare qualcosa di noi stessi, delle nostre fissazioni e manie, delle nostre imperfezioni, dei nostri vizi, che ci rendono difficile il rapporto con gli altri, che mettono in rilievo tutto ciò che di negativo si cela in noi. Forse saper perdere con dignità è la più grande vittoria.”
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