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Nonostante le critiche condizioni metereologiche, si è svolto con successo, sabato 8 dicembre, alle ore 21, nel teatro Umberto di Lamezia Terme, alla presenza di un pubblico numeroso, l’ultimo appuntamento della X edizione della rassegna Lamezia Jazz, che ha visto l’esibizione dello SPECIAL PROJECT “THE MUSIC OF ART PEPPER” PEPPER LEGACY (George Cables – Piano; Bob Magnusson – Bass; Charles Barnett Batteria Gaspare Pasini – Sax). Un omaggio al grande sassofonista nel trentennale della sua scomparsa.
The Music of Art Pepper – vuole essere un tributo vero ed onesto ad un grande maestro del sassofono attraverso la riproposizione delle sue tante ed interessanti composizioni originali con i musicisti che principalmente hanno con lui condiviso gli ultimi strepitosi anni della sua carriera, tuttora all’apice di carriere eccezionali: George Cables, David Williams, Carl Burnett Milcho Leviev, Bob Mangusson, Tony Dumas.
Il delicato e sicuramente ingrato compito di sostituire il gigante Pepper è affidato al promotore di questo progetto, l’italiano Gaspare Pasini, talento affermato del jazz nazionale ed internazionale – già al fianco di diversi musicisti d’oltreoceano tra i quali lo stesso Williams. Un nutrito pubblico ha potuto assaporare alcune delle più belle composizioni del musicista californiano con la sua sezione ritmica a più di trent’anni dalla sua scomparsa. Una serata climaticamente fredda ma che la musica che si respirava nel teatro ha reso calda ed avvincente. Un progetto artistico decisamente interessante per ogni vero appassionato di jazz, che ha incorniciato il successo di questa X edizione della rassegna lametina.
Un fantastico quartetto che si è caratterizzato per la straordinaria capacità di improvvisare con naturalezza e grande creatività lungo le linee melodiche tracciate da Art Pepper.
Un fenomenale George Cables al pianoforte; Bob Magnusson al contrabbasso e Charles Barnett alla batteria hanno sostenuto magnificamente i volteggi sonori del sax di Pasini ed hanno inoltre dato prova delle loro capacità improvvisative, realizzando un’atmosfera carica di segnali positivi che hanno coinvolto direttamente l’esperienza dell’ascoltatore con quella dei musicisti in una specie di feedback retroattivo che insemina le coscienze di entrambi. Gli arrangiamenti chiari e dettagliati sono il segno inconfondibile di una notevole maturità artistica di tutti gli elementi della formazione, frutto di un grande lavoro di introspezione e di progettualità che inseriscono sempre nella preparazione dei brani.
Art Pepper, numero uno del sax contralto nel panorama West Coast Jazz, è stato insieme a Chet Baker, l’artista che riescito meglio, verso la metà degli anni cinquanta, a coltivare sua personale nicchia di stile e di espressione. Nonostante una esistenza travagliata e disarticolata, è sempre riuscito ad essere quel hard bopper bianco e losangeliano, con assoli vigorosi e carichi di tensione. Come negli anni sessanta, quando, nonostante un lungo periodo di malattia e depressione, è riuscito a ritornare egregiamente negli studi di registrazione, a scrivere un’autobiografia in collaborazione con la moglie giornalista, ed a partecipare alla stesura del copione per un film sulla sua vita: “ Art Pepper: Notes from a Jazz Survivor” di Don McGlymm.
Lamezia Jazz ci ha offerto ancora una volta percorsi aperti ed illuminati, musica ed artisti di alta qualità, ponendosi come luogo altamente recettivo per la musica a Lamezia ed in Calabria, raffigurandosi come una manifestazione musicale capace di mantenere alto il livello artistico nonostante i pochi finanziamenti che la sostengono e diventando, allo stesso tempo, luogo di incontro e di confronto privilegiato; atteso da chi produce musica e da chi l’ascolta. Tutto questo grazie all’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme ed all’Associazione Musicale Bequadro che promuovono e rivestono di contenuti concreti il valore di una politica culturale intesa anche come occasione formativa, di crescita e di sviluppo di una coscienza sociale aperta e partecipativa. Con l’augurio che questo concetto si estenda anche verso quegli altri distretti istituzionali, che per il momento, purtroppo, rimangono disattenti nei confronti di questo affermato evento culturale.
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