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Mentre le popolazioni della Val Susa, insieme ai comitati spontanei dei cittadini, associazioni e movimenti, si oppongono alla devastazione del territorio attuata dal Governo nazionale e dall’Europa delle banche, ostinate nel voler realizzare un’infrastruttura inutile per trasporto ferroviario come il TAV, il sud dell’Italia, e la Calabria in particolare, vedono sempre di più aumentare l’isolamento con il resto della Nazione e dell’Europa cause le inadeguatezze delle infrastrutture esistenti e per i continui tagli ai servizi.
Il corridoio ferroviario Salerno-Reggio Calabria, unica infrastruttura che mette in connessione i territori del sud con le grandi reti nazionali ed europee, è oramai abbandonato a un progressivo degrado per la mancanza di manutenzione ordinaria che impone imitazioni pesanti alla regolarità del servizio.
Tutto ciò accade a causa della scarsità d’investimenti ma anche per scelte industriali da parte di Trenitalia che, fregandosene delle esigenze dei cittadini calabresi, aspetta le risorse destinate alla realizzazione del corridoio Berlino –Palermo che dovrebbe sostituire l’attuale infrastruttura.
A queste scelte, che allo stato incidono sulla qualità del trasporto ferroviario, si associa la riduzione e in alcuni casi la completa cancellazione dei servizi notturni a lunga percorrenza, mentre il poco del servizio rimasto, è oramai inaccessibile per i costi assolutamente sproporzionati per le tasche dei calabresi.
Basta assistere a stucchevoli dibattiti politici e all’indignazione di circostanza dei parlamentari meridionali e del Consiglio regionale, che si fermano davanti alle scelte politiche del governo nazionale e regionale e dei partiti di opposizioni presenti nei parlamenti locali e nazionali, che condividono, allegramente, le scelte di trasformare il diritto alla mobilità in merce perdendo di vista lo scopo sociale del trasporto.
Cicalecci che nulla servono e che non risolvono i problemi quotidiani dei cittadini.
Noi riteniamo, questo dovrebbe essere il vero punto politico del dibattito in corso, che per rilanciare il settore servono consistenti investimenti e non parole.
Investimenti per realizzare un sistema ferroviario moderno e in generale un sistema di trasporti efficiente ed efficace fondamentale se si vuole realizzare una vera crescita sociale ed economica del territorio.
Una scelta strategica che avrebbe sicuramente riflesso positivo anche su tutti gli altri settori produttivi che insistono sul territorio. Un vero volano per lo sviluppo.
Questo potrebbe inoltre, essere l’elemento fondamentale per contrastare le crisi di reddito e occupazionali che attanagliano la Calabria più di ogni altra regione o territorio italiano accentuatisi in questi ultimi anni per colpa dei Governi di sinistra e di destra, che stanno mettendo in discussione la tenuta sociale della regione.
Noi crediamo che non ci sia più tempo da perdere, e che tutte le OO.SS., i movimenti e/o partiti e libere associazioni di cittadini, che ancora condividono l’idea della difesa dei beni comuni e dei diritti costituzionali, insieme, devono organizzarsi per supplire al ruolo del Governo regionale avanzando, ai livelli Istituzionali superiori, la proposta di un tavolo per produrre un nuovo Piano Regionale dei Trasporti che definisca indirizzi certi per quanto riguarda i PUT, il TPL e la logistica e che favorisca la massima integrazione fra i diversi vettori e le diverse modalità del trasporto per abbatterne i costi senza intervenire sui diritti e sui salari delle lavoratrici e dei lavoratori, per migliorare la qualità complessiva del sistema della mobilità e per tutelare la salute dei cittadini delle aree urbane e delle città metropolitane soffocate dal traffico privato e dall’inquinamento.
Basta agli amministratori locali e ai politicanti che continuano a proporci dibattiti su progetti costosi e inutili come il ponte sullo stretto, mentre le Metropolitane di Cosenza e Catanzaro, la nuova stazione di Reggio Calabria insieme a altri progetti, sono destinate al rinvio sine-die.
Nessuno di loro impegna un solo minuto del proprio tempo per dirci quali siano le prospettive e le scelte politiche sul ruolo delle Ferrovie della Calabria e sul porto di Gioia Tauro e tacciono sulle scelte di Trenitalia.
Tutto questo accade mentre la spesa delle risorse comunitarie destinate ai trasporti accusa ingiustificabili ritardi, si continua a discutere di progetti futuri che ancora devono trovare l’approvazione in sede comunitaria come ad esempio la Metropolitana Gallico-Gambarie, non si da avvio alla realizzazione delle Strutture destinate allo sviluppo della Logistica all’interno dell’area del porto di Gioia Tauro, non si procede all’acquisto di nuovo materiale rotabile per i servizi ferroviari e per quelli automobilistici e non si progettano infrastrutture connesse al trasporto es: le aree destinate alla realizzazione dell’integrazione delle diverse modalità nelle oramai già presenti Aree urbane e/o Metropolitane.
Auspichiamo che la Giunta e l’intero Consiglio regionale, assumano decisioni forti, magari rimettendo in discussione i contratti di servizio, e che inizino a lavorare seriamente per realizzare un sistema che risolva i problemi dei cittadini e non quelli di Trenitalia dei concessionari e dei monopolisti della portualità.
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