Questo post é stato letto 24510 volte!
«Buona festa del Primo maggio a tutti i miei concittadini. Il mio è un augurio che non è di circostanza e non è, credetemi, strumentalmente legato alla battaglia elettorale che tutti stiamo vivendo.
E’, invece, un augurio di cuore che rivolgo alla Città e a tutti i Catanzaresi, affinché i giorni che verranno comincino a regalarci un nuovo futuro, laborioso e sereno. So bene che l’odierna ricorrenza festiva non sarà vissuta da tutti allo stesso modo. La crisi economica che il nostro Paese, assieme a tutto l’Occidente sta attraversando, colpisce più duramente una città del Mezzogiorno qual è la nostra.
Alle difficoltà strutturali della nostra economia, in questo momento, si vanno sommando i sacrifici durissimi per i quali a soffrirne di più sono proprio le famiglie più deboli. E’ proprio per questa ragione e per mantenere alto il significato che il lavoro, come bene comune e fondamento della nostra costituzione, assume che il questo giorno il mio pensiero va soprattutto ai disoccupati della Città e a chi ha perso il lavoro.
Il mio pensiero va soprattutto ai tanti lavoratori, come le migliaia di Phonemedia, i quali, insieme con le loro famiglie stanno vivendo, drammaticamente, sulla propria pelle, il comportamento irresponsabile di un gruppo che non merita di essere annoverato in quel ceto imprenditoriale che si adopera per dare sviluppo e lavoro.
Il mio pensiero va anche ai lavoratori della ex Standa, alle diecine e diecine di famiglie che stanno vivendo il pericolo incombente di una disoccupazione che toglie loro speranza e futuro. Ho citato solo due esempi, forse i più visibili, che riguardano i livelli di disoccupazione raggiunti nella nostra Città. Ve ne sono altri, di esempi, magari meno emblematici che, però, vanno a colmare una misura ormai insopportabile. Una situazione che riguarda innanzitutto le nuove generazioni, i nostri giovani in cerca di un lavoro che sia soddisfacente e premi le loro aspettative di un futuro nuovo e diverso.
Per affrontare questo problema, che sembra irrisolvibile, dobbiamo, tutti, dare fondo al nostro impegno di amministratori, imprenditori, commercianti, artigiani, uomini di cultura. In questo momento cruciale, per risollevare la nostra città dalla crisi, che da almeno cinque anni vive in maniera acuta, le promesse e i “farò” non sono sufficienti e risultano bugiardi e perfino meschini. E’ necessario, invece, dare fondo al nostro spirito d’iniziativa, bisogna mettere in campo progetti certi e risorse reperibili. E’ urgente recuperare la fiducia nelle nostre possibilità di gente operosa per poter aprire alla nostra città nuovi orizzonti. Dobbiamo credere nelle grandi possibilità che ancora possediamo e nella nostra esperienza. Insieme possiamo riprendere il cammino. A partire da questo Primo Maggio ricostruiamo insieme il nostro futuro».
Questo post é stato letto 24510 volte!