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In un periodo che per la nostra amata terra dovrebbe essere di fervore economico, di sfoggio delle sue estatiche bellezze, di promozione della sua millenaria storia per consentire una crescita continua del settore turistico che faccia da traino all’intera economia regionale, ci troviamo, invece, a fare i conti con l’emergenza rifiuti. Emergenza, peraltro, ingiustamente attribuita al flusso turistico estivo e non alla nota tragicomica storia recente in materia.
Anni di commissariamento, di milioni e milioni di euro sperperati (oltre un miliardo di euro di soldi pubblici spesi dal ’98 ad oggi), di provvedimenti di emergenza e di pianificazione (?), sono serviti solo a condurre la Calabria tutta ad una situazione non più sostenibile che porta dritta lungo una strada lastricata di danni irreparabili all’ambiente e alla popolazione.
Noi membri del MoVimento non possiamo rimanere inermi di fronte al continuo stupro perpetrato ai danni del territorio, a causa dell’inettitudine di una classe politica (sia di centrosinistra sia di centrodestra) colpevolmente inoperosa nel settore ambientale, che vede nell’intero ciclo dei rifiuti una pericolosa commistione di interessi.
Proprio mentre noi ci stiamo preparando alla redazione di una proposta per un nuovo piano regionale di gestione dei rifiuti, apprendiamo della decisione presa in una “riunione tecnica operativa” alla presenza, fra gli altri, del Governatore Scopelliti, dell’Assessore Pugliano e del Commissario Melandri, di intensificare l’utilizzo delle discariche attualmente in uso nella nostra Regione e di realizzarne addirittura di nuove.
Ancora una volta, dunque, siamo di fronte ad una scelta anacronistica e illogica; una non-soluzione ad un problema che in molte altre parti del mondo (o, senza andare troppo lontano, del nostro stesso Stato – vd. Centro Riciclo Vedelago) è già stato risolto con la mera collaborazione fra cittadini, imprenditori e istituzioni.
Ripulire le strade per intasare le nostre valli non serve a risolvere l’emergenza né, tantomeno, può rappresentare l’ordinaria gestione degli RSU.
Tale operatività, adottata finora in Calabria, si basa sull’incenerimento e sversamento di RSU nelle discariche, divenute ormai sature: l’impatto ambientale attuale è assolutamente incompatibile con quanto previsto dal protocollo di Kyoto.
Il presunto recupero di energia offerto dall’inceneritore di Gioia Tauro è, inoltre, illusorio, in quanto il rendimento vantato è in realtà drogato dai finanziamenti pubblici (i CIP6) e dai certificati verdi.
Noi non potremo che continuare ad opporci a scelte scellerate ed antieconomiche che sottostanno alla situazione sopra descritta, consapevoli che la soluzione definitiva all’emergenza rifiuti esiste: le moderne tecnologie consentono un recupero, in alcuni casi, del 99% della nostra immondizia, ciò vuol dire l’avvio di un virtuoso sistema che trae risorse da ciò che oggi rappresenta un dilemma e crea un indotto non irrilevante.
Già oggi in molte città del mondo e in diversi comuni della penisola è adottata la strategia “RIFIUTI ZERO”.
Quest’ultima si propone di riprogettare la vita ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti, facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in discarica allo zero.
Urge un’attivazione di specifici progetti di riduzione dei rifiuti di imballaggio che costituiscono il 40% circa dei rifiuti totali. La via da percorrere è, quindi, senza ombra di dubbio quella della raccolta differenziata (con una complementare buona raccolta dell’umido per il compostaggio) – che passi magari attraverso l’istituzione del, diffusissimo nel resto d’Europa, sistema del vuoto a rendere – e del riciclo.
Attuando queste soluzioni, la prospettiva è quella di un “guadagno” diffuso: il cittadino per primo potrà risparmiare sulla TARSU, le istituzioni potranno affrontare investimenti ben più bassi, efficaci ed efficienti rispetto a quelli attuali e, infine, anche la salute pubblica, per niente di secondaria importanza, ne trarrebbe vantaggio.
Lo scenario da noi prospettato non è fantascienza, non si tratta di idee visionarie, bensì di realtà applicabili, ne siamo certi, anche alla nostra Calabria.
P.S. Ci dispiace per i Bronzi, ma pari o dispari è uguale: troveranno l’immondizia sia in montagna che al mare in tutte le stagioni.
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