Questo post é stato letto 26350 volte!
Il sipario chiuso e uno schermo gigante sul quale scorrono le immagini più belle degli eventi dell’XI edizione del Festival d’Autunno. Poi Antonietta Santacroce rilegge con attenzione il percorso proposto quest’anno dalla manifestazione da lei diretta. Un saluto che ieri sera, al Teatro Politeama di Catanzaro, ha introdotto l’ultimo appuntamento di questa stagione: “Cin Ci Là”.
Gli accordi dell’orchestra diretta da Michele De Luca sembrano solenni ma durano lo spazio di pochi istanti e tutto ha inizio. Le luci, i colori e il balletto esprimono l’energia che il regista Franco Zappalà ha voluto dare nella lettura dell’operetta di Carlo Lombardo e Virgilio Ranzato.
La storia è tra le più conosciute del mondo dell’operetta, genere che spesso viene troppo poco considerato. Quel diminuitivo non dovrebbe essere considerato come una netta separazione dall’opera, con la quale condividono i tre elementi fondamentali: canto, musica e azione.
A ricordarlo è l’esibizione di due grandi interpreti attualmente esistenti nel genere, Elena D’Angelo e Umberto Scida. Ma tutto il cast è perfetto. Anita Venturi è un soprano dalla grande estensione vocale e al tempo stesso inappuntabile nella parte dell’impacciata prinicipessa Myosotis. Al suo fianco Filippo Pina Castiglioni, anche lui nelle vest di un imbranato principe Ciclamino. Per entrambi il ruolo è contrastante con le doti canore di grande rilievo.
Ma un capitolo a parte deve essere scritto per Elena D’Angelo e Umberto Scida. Mattatori che sorprendono sempre di più per il livello interpretativo, la verve e la simpatia, che non ha mai avuto un calo nel corso della serata. La D’Angelo, nel ruolo di Cin Ci Là, è padrona della scena, dotata di grande capacità interpretativa, di una spiccata espressività e di doti canore indiscusse. A tutto ciò unisce un ottimo senso dell’umorismo, anche nelle “escursioni” in cui viene trascinata da Scida.
Il cantante crotonese, ha una incredibile esuberanza vocale. Riesce a “toccare” le tonalità più disparate con grande disinvoltura, mostrando anche doti di attore consumato nei panni di Petit Gris. La sua presenza sul palco, come per Elena D’Angelo, è sempre “leggera” e mai troppo invadente. Trascinatore anche nei momenti in cui riesce a creare un siparietto con il pubblico. Entrambi incredibilmente a loro agio in ogni istante ed incredibilmente vivi nel trovare spunti umoristici fuori dal copione. Di grande pregio anche le coreografie di Stefania Cotroneo.
Questo allestimento di “Cin Ci Là”, voluto da Franco Zappalà, ha nella velocità la sua rma vincente. Mai un attimo di pausa e grande senso dei tempi. Curioso anche il richiamo al “Papi” berlusconiano e alla volontà di rendere l’operetta più contemporanea, senza allontanarsi dal libretto originale.
Vincente anche il ritorno all’idea di allestire l’operetta con una orchestra che suona dal vivo. Nessuna manipolazione elettronica, nessuna concessione a strumentazioni “sintetiche”. Tutto nel pieno rispetto della tradizione dell’operetta. Quella di Zappalà è una operazione di svecchiamento che non snatura nessun elemento. Il rinnovamento è riscontrabile solamente nella regia e nella recitazione.
L’emozione finale di tutta la troupe si conclude tra gli applausi del pubblico soddisfatto e divertito. Il sipario si chiude nuovamente. L’ultimo atto di una ennesima stagione entusiasmante del Festival d’Autunno si è consumato.
Questo post é stato letto 26350 volte!