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Anche per i Vigili del Fuoco, l’unità d’Italia si misura dai problemi che accomunano Nord e Sud. Gli uomini del Fuoco hanno protestato in Piazza Montecitorio. Per chiedere l’ingresso nel Comparto Sicurezza, ovvero lo stesso trattamento economico e pensionistico riservato agli altri Corpi dello Stato (polizia, polizia penitenziaria e forestale), e l’assunzione a tempo indeterminato di almeno 3000 tra precari ed idonei in graduatoria.
Tra gli altri punti, chieste anche più risorse per il soccorso pubblico e il pagamento degli arretrati per le calamità (L’Aquila, Messina, Veneto, ecc.) e per i servizi di antincendio boschivo. Nella piazzetta antistante la Camera, erano presenti i vigili del fuoco di tutta Italia. Compresi quelli della Calabria.
I rappresentanti del CONAPO Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco, che ha organizzato la manifestazione, sono stati ricevuti dal Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta e dal Presidente della Camera, Gianfranco Fini. Hanno, inoltre, incontrato il responsabile sicurezza del PD Emanuele Fiano e il Presidente federale della Lega Nord Angelo Alessandri. I rappresentanti delle istituzioni e i politici si sono impegnati a esaminare e a cercare una soluzione agli annosi problemi del Corpo. Se non dovessero, però, seguire azioni concrete, il sindacato si dice pronto a scendere in piazza ogni mese.
Nel frattempo, di concerto con i sindacati della polizia, i Vigili del Fuoco del CONAPO stanno studiando una protesta contro i tagli che colpiscono gli uomini in divisa impedendo il pieno svolgimento delle loro funzioni. Mancano, infatti, le risorse per i mezzi, la benzina, la formazione. «Se lo Stato della sicurezza scende in piazza – ha detto il segretario generale del CONAPO, Antonio Brizzi – allora vuol dire che c’è davvero da preoccuparsi».
La protesta di ieri arriva dopo la singolare iniziativa promossa dal sindacato. Un mese fa una delegazione dello stesso, guidata dal segretario generale Antonio Brizzi, è partita da Aulla (Massa Carrara) con una croce lunga quasi quattro metri. I vigili del fuoco hanno, quindi, percorso a piedi la Via Aurelia fino a Roma, per un totale di 450 km.
A ogni tappa della sui generis Via Crucis, un giorno è stata celebrata la S. Messa (con commemorazione dei caduti dei vigili del fuoco), un altro i cittadini sono stati informati sulle condizioni del Corpo. Via Crucis e protesta hanno camminato su binari paralleli senza essere, però, confusi. I vigili del fuoco hanno fatto sentire la loro voce in Piazza Montecitorio. Il giorno successivo sono stati ricevuti da Papa Benedetto XVI. Il pontefice ha benedetto la croce che sarà riportata nella Cattedrale di Aulla (Massa Carrara), da dove è partita. «Perché questo simbolo dei sacrifici che facciamo ogni giorno rimanga per sempre», ha spiegato Antonio Brizzi.
I Vigili del Fuoco, ora, ritornano a casa con gli impegni assunti dai politici. Gianfranco Fini, dal punto di vista politico, si è detto d’accordo con le loro rivendicazioni. Dal punto di vista istituzionale, provvederà a trasmettere le richieste alle Commissioni competenti. Gianni Letta ha incaricato la propria segreteria particolare di verificare tecnicamente la realizzazione delle istanze – tra cui Comparto Sicurezza e assunzione precari – compatibilmente con le risorse dello Stato.
Sottoporrà, inoltre, le problematiche al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e al Ministro dell’Interno, Roberto Maroni. Emanuele Fiano (responsabile Sicurezza del PD) ha segnalato l’impegno del PD ad affrontare i problemi dei Vigili del Fuoco. Angelo Alessandri (Presidente Lega Nord) ha preso l’impegno di far presente al Ministro dell’Interno i problemi dei vigili del fuoco e la mancata assegnazione di un sottosegretario dedicato.
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