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“Cede qui attività”: è questa la scritta che campeggia davanti alla Pizzeria “La Furfantella” di Lamezia Terme, vittima lo scorso 4 maggio del meschino e vigliacco atto intimidatorio della criminalità organizzata.
Una bomba esplosa, parole di condanna e di vicinanza da parte di tutti, me compreso, ma nei fatti non si è fatto nulla. Una persona onesta e laboriosa che investe nella nostra terra e offre a tutti noi cittadini un servizio è costretta a fuggire, perché minacciata e non adeguatamente tutelata. Come giovane membro della società civile, avevo proposto una fiaccolata, rivolgendo un appello via stampa alle istituzioni cittadine, rimasto, tuttavia, inascoltato.
Dopo questa sconfitta a cui fa da contraltare il silenzio generale soprattutto delle istituzioni ma anche di noi cittadini, troppo abituati a vivere nell’omertà diventata ormai una patologica autodifesa personale conseguente all’incapacità statale di combattere il fenomeno del racket, è opportuno andare oltre le manifestazioni di facciata ed agire concretamente sul territorio.
Quel cartello “Cede qui attività” è una monito per il futuro della nostra terra, un futuro che non verrà ad essere se le forze istituzionali non interverranno efficacemente. Non può essere sufficiente una bomba, senza l’individuazione dei responsabili, per spezzare i sogni di lavoratori onesti: non si può continuare così!
Ma che cosa fare? Chi è vittima di attacchi del genere non deve essere lasciato solo, ma deve essere vigilato costantemente tramite un perfetto servizio di sicurezza offerto dallo Stato. E’ necessario adottare tutte le misure idonee affinché chi non paga il pizzo (e non bisogna pagarlo) possa continuare a svolgere serenamente la sua attività.
Lo Stato deve fare da scudo protettore. Anche noi cittadini dobbiamo dimostrare la nostra solidarietà, ad esempio andando a mangiare una pizza lì il sabato sera con amici o famiglia anziché da un’altra parte. Dunque, i componenti della società civile devono darsi aiuto vicendevolmente.
Una sconfitta del genere non può passare nel silenzio, non deve essere dimenticata, non possono vincere loro. Ne va del nostro futuro. Costruiamolo insieme con forza e determinazione e non permettiamo a nessuno di renderlo meno splendente di quanto vogliamo.
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