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Apprendo, con molta preoccupazione, dalle pagine del Corriere della Calabria (edizioni del 5 luglio e del 16 agosto 2012) della presenza altamente pericolosa di una palazzina abusiva di tre piani allineata con la pista 28 lato Catanzaro dell’aeroporto di Lamezia Terme. L’Enav segnala dal 2008 l’esistenza di questo edificio dall’altezza di 28 metri che fora la superficie di avvicinamento alla pista 28.
La palazzina è situata a circa 400 metri dal reticolato che delimita lo scalo di Lamezia ed a meno di 1400 metri dalla strip, l’area di rispetto immediatamente posta a fine pista. Secondo il codice della navigazione, per l’aeroporto di Lamezia Terme di classe 4 il fabbricato di tre piani si troverebbe nella “zona B”, in cui l’indice di edificabilità dovrebbe essere più basso.
Risalgono al 1986 il primo verbale realizzato dal Comando dei Vigili urbani di Lamezia Terme che ha accertato la presenza della palazzina abusiva, e la richiesta di condono presentata dal proprietario dell’abitazione, istanza, tuttavia, che risulta senza esito a ben 26 anni di distanza.
Come sottolineato diligentemente dal Corriere della Calabria, della palazzina non vi è menzione né all’Agenzia del Territorio né al Comune di Lamezia Terme.
Si tratta di un evidente ed attuale pericolo che può ostacolare le operazioni di volo, con conseguente possibilità reale di incidenti disastrosi che causerebbero danni dall’incalcolabile valore umano ed economico.
Ma non è finita qui: come aggiunge l’attento e preciso settimanale, vi è un piano di sviluppo dell’aeroporto di Lamezia Terme stilato oltre 10 anni fa dalla Sacal, che prevede l’allungamento della pista 28 di 600 metri, portandola proprio a ridosso della palazzina. Tuttavia, l’Enav, nel suo studio di fattibilità sul prolungamento della pista, ha stabilito nel 2010 che quest’ultima deve essere ridotta di 306 metri. Viene meno la finalità dell’intera opera, finanziata, stando agli ultimi dati forniti dalla Sacal, con ben 21 milioni 430 mila euro, perché in virtù della restrizione imposta dall’Enav i velivoli di grandi dimensioni non potranno utilizzare la pista.
In considerazione dei pericoli cui va incontro la viabilità aerea e della possibilità di vanificare il salto di qualità rappresentato dal progetto di allungamento della pista 28 (ancora sulla carta, per la verità), lancio pubblicamente un appello alle autorità aeroportuali: “mi chiedo se non debbano considerare la possibilità di espropriare, ai fini della sicurezza, l’area su cui sorge la palazzina abusiva, come previsto dal regolamento dell’Enac. Intendo rivolgermi anche alle forze della giustizia, sollecitandole, ove lo ritengano opportuno, ad accertare le eventuali responsabilità di una vicenda potenzialmente pericolosissima e lasciata nell’incredibile silenzio generale.”
Ringrazio il Corriere della Calabria per le sue preziose indagini e per le puntuali e corrette informazioni fornite al pubblico dei lettori, grazie alle quali sono venuto a conoscenza della vicenda ed ho potuto prontamente anch’io evidenziarla.
Guido Ferrari
(Componente Commissione Politiche Giovanili FLI Calabria)
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