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Una partecipata assemblea pubblica, convocata dall’amministrazione comunale di Guardavalle si è svolta nel Municipio guidato dal sindaco Giuseppe Ussia, alla presenza del presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno. In aula assieme ai tanti cittadini, tra gli altri, il dirigente del settore Viabilità della Provincia, ingegner Floriano Siniscalco; l’avvocato Giovanni Mosca, componente del nucleo di valutazione della Provincia; l’assessore Giuseppe Caristo e il consigliere di minoranza Antonio Purri; il geometra Domenico Caporale.
Una importante occasione di confronto per esaminare le problematiche relative al dissesto idrogeologico che interessa questa fetta di territorio, e le tante incompiute che ancora persistono nel comune jonico ma che entro breve tempo saranno completate grazie allo sforzo dell’Ente intermedio e all’impegno profuso per il superamento della “stagione delle incompiute” che continuano a deturpare la nostra regione. I lavori sono stati aperti dal sindaco Ussia che ha voluto ringraziare il presidente della Provincia per la grande attenzione riservata al territorio di Guardavalle e la sua operatività. In questa occasione il presidente Bruno ha annunciato il prossimo completamento del Viadotto al chilometro sei della strada provinciale Guardavalle-Guardavalle Scalo, grazie all’individuazione di una quota di finanziamento finalizzata proprio all’infrastruttura incompleta da oltre quindici anni.
“L’opera è di estrema importanza in quanto sarà capace di comprimere una lunga serie di tornanti, riducendoli ad un tratto rettilineo di circa duecento metri – rimarca il presidente della Provincia – . Il progetto è già nella disponibilità dell’Ente: le opere saranno mandate in appalto entro la prossima settimana, e salvo intoppi burocratici, si potrà arrivare alla consegna dei lavori entro l’estate di quest’anno”. Il viadotto è stato realizzato per i primi due stralci di importo pari a 900 mila euro più 600 mila euro. Per vicissitudini legate alla conseguente mancanza di copertura finanziaria, i piloni del viadotto sono rimasti innalzati senza l’ultimazione dell’impalcato. Per completare il viadotto sono stati recuperati 700 mila euro con legge regionale 24 e ulteriori 400 mila euro che portano il finanziamento complessivo ad un milione e cento mila euro. Partendo da una riflessione sul futuro e sulle competenze affidate alla nuova Area vasta dopo la riforma Delrio, il presidente della Provincia ha evidenziato “la necessità di maggiori investimenti in termini di prevenzione, attraverso cui affermare una nuova cultura dell’impiego del suolo che metta al primo posto la sicurezza della collettività e ponga fine da un lato a usi speculativi e abusivi del territorio”.
A tal proposito ha ricordato gli interventi dell’amministrazione in seguito all’alluvione dello scorso 31 ottobre e all’immediato intervento per affrontare le criticità determinate lungo il tratto Guardavalle-Elce della Vecchia. Grazie anche ai preziosi suggerimenti del direttore della Protezione civile Carlo Tansi, la Provincia è intervenuta risolvendo il problema che impediva il transito realizzato un efficiente sistema di raccolta delle acque, e quindi la messa in sicurezza. Così come ha operato nel Soveratese: riaperto lunedì scorso il ponte sull’Ancinale.
“Se non si procede nella riorganizzazione delle autonomie locali con attenzione si rischia di spezzare la catena della sussidiarietà e il peso della mancanza di un’adeguata definizione di risorse e funzioni ricadrà proprio sui Comuni – ha detto ancora Bruno -. L’amministrazione provinciale di Catanzaro sta affrontando una fase molto delicata ma senza mettere in discussione la qualità dei servizi offerti ai cittadini e lo stato dei dipendenti che continuano a percepire regolarmente lo stipendio”.
“Il nuovo Ente che si occuperà in particolar modo di viabilità, trasporti, ambiente ed edilizia scolastica deve essere realizzato con l’importante contributo dei sindaci e degli amministratori locali che si renderanno protagonisti di disegnare insieme alla Provincia la legge regionale che darà funzionalità al nuovo sistema degli Enti locali – ha concluso Bruno -. Insieme daremo corpo al nuovo regionalismo, con le Aree vaste che saranno Enti di gestione e la Regione di programmazione, legiferazione e controllo, per una organizzazione dei servizi davvero efficiente”.
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