Grande partecipazione alla Messa nella chiesa “San Michele Arcangelo” di Platania

Don Pino Latelli, i volontari di Radio Maria con Ugo Gigliotti e i fedeli di Platania

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Don Pino Latelli, i volontari di Radio Maria con Ugo Gigliotti e i fedeli di Platania
Don Pino Latelli, i volontari di Radio Maria con Ugo Gigliotti e i fedeli di Platania

Grande partecipazione da tutte le parti del mondo alla celebrazione della Santa Messa, officiata dal parroco  don Pino Latelli, nella chiesa  parrocchiale “San Michele Arcangelo” di Platania (Cz) e trasmessa in diretta mondiale da Radio Maria, la voce cristiana, che nella mattinata dell’1 novembre, festa di tutti i santi, è entrata  nelle case della gente. Il collegamento è stato effettuato dallo studio mobile di Radio Maria Catanzaro-Crotone, con sede a Feroleto Antico, diretto da Ugo Gigliotti,  responsabile della sede territoriale “Catanzaro”.

Seguita da una marea di persone, la Celebrazione  Eucaristica è stata animata da canti liturgici eseguiti dal coro parrocchiale composto prevalentemente dagli scout della piccola cittadina collinare. Nata nel 1983 come radio parrocchiale ad Arcellasco d’Erba, in provincia di Como, e costituita come “Associazione Radio Maria” nel 1987, Radio Maria è l’emittente radiofonica cattolica italiana.

La programmazione, affrontata sempre in una prospettiva di fede,   è diretta da Padre Livio Fanzaga e accoglie  trasmissioni che spaziano dalla catechesi (specifica anche per bambini, giovani, fidanzati e malati) alla Sacra Scrittura, dalla teologia all’attualità ecclesiale. Ogni giorno si svolgono collegamenti di preghiera dalle parrocchie, comunità religiose, monasteri, caserme, carceri, ospedali sparsi in tutta Italia.

Il collegamento  dell’1 novembre ha permesso agli ascoltatori di Radio Maria, sparsi nel mondo, ai calabresi e platanesi,  di  ascoltare don Pino Latelli  che ha incentrato l’Omelia sulla festa di tutti i santi che glorificano in eterno il nome di Dio. «Oggi – ha detto – è  la festa di Tutti i Santi, non solo di quelli segnati sul calen­dario e che veneriamo sugli alta­ri, ma anche di quelli che sono passati sulla terra in punta di pie­di  senza che nessuno si accor­gesse di loro, di coloro che nel silenzio del loro cuore hanno dato una bella testimonianza di amore a Dio e ai fratelli, forse parenti no­stri, amici, forse nostro padre, nostra madre, umili creature, che ci hanno fatto del bene senza che noi neppure ce ne  accorgessimo». Don Pino Latelli ha poi sottolineato l’aiuto che la moltitudine immensa dei  santi di oggi, di ieri, di ogni nazione  possono dare all’uomo con la loro intercessione presso Dio. È quindi in virtù dei santi che noi continuiamo a vivere, che la terra continua a non essere distrutta nonostante il male che c’è nel mondo.

L’annuale ricorrenza della festa dei santi, per don Pino,  ricorda ad ognuno di noi  l’ impegno a vivere la dimensione quotidiana della santità che è qualcosa  di accessibile a tutti  in ogni stato di vita, in ogni condizione, con ogni tipo di inclinazione spirituale e qualunque sia il nostro carattere, e soprattutto nonostante i nostri limiti e le nostre incoerenze.  «Ma chi sono i santi?» – ha  domandato don Pino Latelli a scuola di catechismo.

La definizione più bella , secondo il sacerdote, è stata data da un bambino secondo il quale  «i santi sono quelli che fanno passare la luce di Dio che continua ad illuminare il mondo». L’importanza dell’annuale celebrazione risiede nel fatto che  ricorda a tutti, più di ogni altro momento dell’anno liturgico, la vera dimensione della santità, che è  quella della beatitudine, della felicità, che deriva  dallo «stare con Dio» in ogni istante della  vita, nei momenti di prosperità e nei momenti di crisi economica, nella salute e nell’infermità, nel successo e nella delusione. Concludendo don Pino Latelli ha ribadito che  la strada della santità è indicata da Gesù con l’annuncio delle beatitudini sulla Montagna, che sono la sintesi del Vangelo,  la legge di Dio da osservare e ha sottolineato che  «la santità  è riservata a tutti e non esclusivamente al clero, a fondatori e fondatrici di istituti e movimenti, a monaci e monache rinchiusi in luoghi che certamente trasudano fede e spiritualità, ma che non possono avere la pretesa dell’esclusiva su Dio».

Lina Latelli Nucifero

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Author: Cristina

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