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Don Camillo e Peppone, due icone leggendarie della letteratura italiana del Novecento dipinte negli straordinari racconti originali di Giovannino Guareschi, rivivono a distanza di molti anni nella serie “Don Camillo a fumetti”.
A presentare a Catanzaro l’originale progetto di riadattamento dalla parola scritta al racconto per immagini sono stati, nella giornata di venerdì scorso, il fumettista Sergio Gerasi e lo sceneggiatore Davide Barzi che, con l’appoggio totale degli eredi dello scrittore, hanno dato vita alla collana edita da ReNoir comics, giunta già al quarto volume e destinata ad un felice prosieguo.
L’appuntamento ha rappresentato l’ideale chiusura della quinta edizione della rassegna cinematografica “Sfogliando un film”, curata da Antonio Capellupo ed organizzata dall’Associazione culturale “Otto e mezzo”, per conto della Biblioteca comunale “F. De Nobili”-Assessorato alla Cultura del Comune di Catanzaro di Catanzaro, con il sostegno della Provincia di Catanzaro. La giornata ha avuto inizio in mattinata con il laboratorio “Dai racconti ai comics”: gli autori dei fumetti ufficiali su Don Camillo hanno incontrato i ragazzi delle scuole cittadine per dare vita ad un workshop davvero utile e prezioso, dedicato ai segreti del passaggio dal racconto scritto a quello per immagini.
Nel pomeriggio gli stessi ospiti hanno discusso, davanti ad una platea più variegata, della rilettura in chiave comics dei racconti originali di Guareschi che vengono adattati in brevi storie a fumetti seguendo un ordine cronologico degli eventi. Grazie ad un’attenta ricostruzione storica, i disegni rievocano un’Italia d’altri tempi in grado di emozionare tuttora i lettori di ogni età: «In questo lavoro abbiamo volutamente evitato di ispirarci ai volti cinematografici di Fernandel e Gino Cervi – ha detto Barzi – per cercare di essere il più vicini allo spirito originario di luoghi e personaggi presenti nei racconti. Ho iniziato a concepire le vignette dopo un’attenta lettura dei racconti di Guareschi e, per non farmi troppo influenzare, ho deciso di non rivedere la versione cinematografica. Don Camillo e Peppone sono due facce della stessa anima di Guareschi e, specialmente all’inizio, è stato molto difficile dare vita ad un volto che non esisteva. Eppure Alberto e Carlotta, eredi dello scrittore, sono rimasti entusiasti delle nostre idee e del lavoro scrupoloso che caratterizza ogni vignetta, dalla ricerca storica fino alla precisa ricostruzione dei dettagli dell’epoca».
Dai racconti originali al grande schermo fino alla recente rivisitazione a fumetti, Don Camillo ha riscoperto, così, una nuova attualità non priva di elementi di novità: «Abbiamo voluto raccontare, volume dopo volume – ha continuato Barzi – la crescita del personaggio come non succede quasi mai al cinema. Dopo aver superato il timore reverenziale dei primi momenti, abbiamo apportato piccole modifiche necessarie nel passaggio dal racconto scritto al racconto “mostrato”. Mi sono approcciato a questo lavoro come fosse una vera e propria lotteria, ma gli apprezzamenti ricevuti hanno rappresentato la conferma della giusta direzione intrapresa». Eppure, nell’immaginario collettivo, il fumetto è ancora considerato una forma d’arte di serie “B”. La risposta di Barzi è concisa quanto lineare: «Credo che i pregiudizi verso questo strumento rimarranno sempre – ha concluso – anche a causa della serialità che lo caratterizza. E’ vero, però, che, per certi versi, quella del fumetto è una forma di scrittura più complessa, delimitata dai confini delle tavole e caratterizzata da un preciso linguaggio tecnico che nella prosa non si ritrova».
Si è chiusa, dunque, la quinta edizione di una rassegna che ha visto la partecipazione a Catanzaro di illustri ospiti del mondo del cinema e della letteratura: «Un pubblico sempre più eterogeneo anche quest’anno ha risposto in maniera davvero entusiasta alla nostra proposta – ha detto il curatore di “Sfogliando un film”, Antonio Capellupo – e l’auspicio è che questo contenitore di idee possa crescere sempre di più varcando i confini regionali».
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