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Sono andati dal notaio Antonio Andreacchio di Soverato ed hanno sancito, con la loro firma, la fine della legislatura del sindaco Mario Deonofrio al Comune di Girifalco. Si tratta di sette consiglieri comunali, cinque di minoranza e due di maggioranza che, con il loro gesto, hanno posto fine alle polemiche sulla gestione amministrativa dell’Ente ridando la parola agli elettori. Da diverso tempo, infatti, accese discussioni caratterizzavano sia i lavori all’interno della massima assise cittadina che i dibattiti sugli organi di informazione. Era evidente lo scollamento che andava maturando, giorno dopo giorno, tra organo esecutivo ed organo legislativo attraverso punti di vista completamente divergenti sulla gestione dell’Ente. Emergeva ormai un segnale chiaro ed inequivocabile: impossibile trovare un punto di incontro sui temi dello sviluppo e, in genere, sul modo di operare nella gestione della cosa pubblica nella comunità girifalcese.
Tra i più accesi oppositori Robero Iozzi senior che più volte ha sottolineato l’assenza di una minima progettualità da parte del sindaco e della Giunta. Subito dopo la sottoscrizione delle firme, presso il notaio, che hanno decretato la fine di questa esperienza amministrativa Iozzi ha sottolineato: “Si pone fine ad una lunga agonia, non era più tollerabile andare avanti senza produrre azioni concrete a beneficio della collettività. E’ giusto aprire una nuova fase della vita amministrativa dell’Ente e dare spazio a chi, con la forza delle idee e della concertazione, sia in grado di mettere in campo azioni utili per la comunità girifalcese. Occorre dare nuova forza e dignità ad un territorio che è sempre stato strategico in quest’area della Calabria ma che questa Amministrazione comunale non è stata in grado di valorizzare in nessuna delle sue prerogative”. “Un sindaco ed un’Amministrazione che non operano – conclude Robero Iozzi senior – è giusto che vadano a casa. Si apre per Girifalco una nuova pagina che, mi auguro, sia completamente diversa da quella vissuta negli ultimi tempi”.
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