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Futuro e Libertà passa dal pensiero all’azione adottando il Codice Etico per le prossime amministrative che permetterà di presentare agli elettori dei candidati già preventivamente selezionati in fatto di legalità.
L’iniziativa, presentata in conferenza stampa alla Camera dei Deputati lo scorso 21 marzo, data simbolo del contrasto di tutte le mafie, dagli Onorevoli Napoli, Granata, Di Biagio, Lo Presti e dal capogruppo Della Vedova, riconferma non solo quanto già adottato per le Regionali del 2010, ma fa di Futuro e Libertà l’unico partito in Italia ad avere sottoscritto il provvedimento votato all’unanimità dalla Commissione parlamentare antimafia.
FLI chiude le porte a chi da imputato si appresta ad affrontare un processo per estorsione, usura, esportazione illegale di denaro, traffico illecito di rifiuti, riciclaggio di denaro sporco, ma soprattutto sbarra la strada ad ogni tentativo di infiltrazione mafiosa rifiutando la candidatura di quanti sono stati rinviati a giudizio per tale favoreggiamento e per tutti quei delitti che rientrano nelle pratiche comuni alle attività a carattere mafioso. Non solo FLI si impegna ad applicarlo per le proprie liste, ma lo chiede agli alleati del Terzo Polo e a tutti gli altri partiti come senso di responsabilità e di opportunità politica.
Proprio l’On. Angela Napoli sulla base di un testo già esistente in commissione giustizia da lei “pensato, voluto, redatto e fortemente difeso” ha voluto precisare che non si tratta di una norma legislativa che prevede sanzioni, ma un Codice che si affida esclusivamente al senso di responsabilità delle forze politiche che, con coraggio palesano ai propri elettori l’inequivocabile volontà di contrastare le mafie e il malaffare.
E’ implicito dunque nella volontà di chi accetta le norme del Codice etico, avviare un percorso del tutto autonomo che possa aiutare la politica a rigenerarsi da sola, senza demandare il proprio senso di responsabilità alla magistratura. L’applicazione di quest’ultimo darebbe inoltre un segnale forte all’elettorato che, troppo spesso ha visto disattendere i buoni propositi della politica e, d’altra parte il moltiplicarsi di episodi di corruzione e malaffare non può che confermare la necessità di autoregolamentarsi in attesa che in Parlamento vengano varate rigorose norme anticorruzione.
L’On. Napoli nel suo intervento in conferenza stampa, ha posto l’accento sul significato preventivo di tale Codice, la cui applicazione assume un significato ancora più importante proprio in corrispondenza del periodo elettorale il quale può nascondere più che in altri momenti, in virtù di accordi per la conquista dei seggi, l’insidia della collusione tra illegalità e mondo politico. Dunque l’appello rimane rivolto ai candidati, ma sono soprattutto i partiti che dovranno riuscire a superare quel limite culturale che li tiene ancorati troppo spesso alla quantità del consenso a scapito della qualità che, viceversa diviene necessaria per interrompere la pervasività di un’illegalità troppo diffusa. La sfida sta tutta nella capacità che la politica dimostrerà di avere nel riprendersi la fiducia della società civile.
Dr.ssa Giovanna Senatore
(Iscritta Futuro e Libertà Lamezia)
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