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“C’era una volta, c’era una volta e poi non c’è più, tutto quello che credi tu”.
E sì, perché i racconti fatti di favole e tradizione, amore e cibo di Letterio di Francia raccontano di principesse fuori dal comune, di re fatti di farina e zucchero, di storie collettive con un lieto fine tutto da ridere e comprendere.
La rappresentazione di due fiabe dello studioso originario di Palmi, andate in scena ieri sera all’Auditorium “Casalinuovo” di Catanzaro, è stato l’ultimo atto della stagione spettacolistica del Festival d’Autunno diretto da Antonietta Santacroce. Una edizione fatta di sold out e grandi interpreti del sud come Antonio Castrignanò, Al Bano, gli Osanna e James Senese & Napoli Centrale.
Sul palco a regalare un pomeriggio fatto di sogni, gli attori del Teatro Incanto, Elisa Condello, Francesca Guerra, Michele Grillone, Roberto Malta, Francesco Passafaro, Stefano Perricelli, Rossella Rotella, Ines Rubino e Alessia Valia con le musiche di Rosario Raffaele e la rielaborazione teatrale e la regia di Francesco Passafaro.
Una produzione originale nata dall’idea del direttore artistico e proposta in prima nazionale ad un pubblico di tutte le età che ha potuto, così, riscoprire un mondo antico e lontano in cui accanto ai tradizionali personaggi delle fiabe vivono personalità particolari dai nomi buffi e inconsueti come le sorelle cattive della promessa sposa del re Centofanti, Gramigna e Cicuta, che tanto ricordano le sorellastre di Cenerentola, e poi ancora Re Ferdinando, Maria Stella, in arte Betta Pelosa, Isabella e il suo Re Pepe.
Con una riscrittura originale pensata appositamente per i più piccoli, Francesco Passafaro passa in rassegna due tra le favole più famose di Letterio di Francia, “Il mercante e la figlia” e “Il Re Pepe”, conosciuto anche come “Re Pipi”, due storie diverse tra loro, due racconti che svelano un mondo antico basato soprattutto sul rapporto con il cibo, croce e delizia dei popoli di un tempo.
Così Isabella, stanca di attendere l’arrivo del suo uomo ideale decide di crearsi da sola il suo principe azzurro, un principe dolce come lo zucchero e tenero come la farina, un re da leccarsi i baffi. Ma le due protagoniste, Isabella e Maria Stella, prima dell’amore dovranno ritrovare se stesse, contando solo sulla gentilezza ed allontanando dalla propria mente tutti i pensieri negativi dettati dall’egoismo. Perché se è vero che “le fiabe sono la parte migliore della vita reale” è anche vero che in esse sono nascosti significati che sta a noi comprendere.
Il Festival d’Autunno da sempre non è solo musica ma vuole proporre momenti di dialogo ed approfondimento su temi sempre attuali alla riscoperta e per la valorizzazione di un patrimonio umano, artistico e culturale non secondo a nessuno. Così, la stagione dedicata al Sud, alla sua anima e ai suoi interpreti non poteva che concludersi con un argomento molto vicino alla nostra regione.
“Festival d’Autunno – ha dichiarato il direttore artistico Antonietta Santacroce – si congeda dal suo pubblico con un omaggio pensato per i più piccoli che è anche un omaggio alla cultura calabrese grazie alla produzione originale sulle ‘meraviglie magiche’ di Letterio di Francia. Il cibo, la sua ricerca, il suo consumo, è infatti un elemento ricorrente delle Fiabe che per questo motivo hanno concluso in modo originale la sezione del festival Cibo è arte“
Venerdì 20 Novembre alle ore 17.30 presso la sala Tricolore della Prefettura di Catanzaro si terrà l’ultimo appuntamento in calendario dal titolo “Lavoro, economia ed etica”, “Il buono dell’economia.
Dal lavoro a una politica economica basata sull’etica e il rispetto delle regole, con S.E. Mons. Vincenzo Bertolone, lo scrittore Pippo Corigliano, il collega Nicola Rotundo, l’imprenditore Roberto Lorusso, Pasquale Giustiniani, docente di filosofia teoretica e bioetica dell’università Suor Orsola Benincasa di Napoli e Martin McKeever, dell’Accademia Alfonsiana – Pontificia Università Lateranense di Roma, modera Antonio Viscomi, docente di Diritto del Lavoro presso l’Università Magna Graecia Catanzaro.
L’evento sarà ad ingresso libero.
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