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«Il desiderio di conoscenza e l’ interesse nei confronti del mio paese mi hanno spinta a iniziare e a portare avanti questo lavoro, partendo dall’ impegno di non voler creare un semplice racconto storico, ma di comprendere tutte quelle dinamiche e quei fattori che hanno condotto il mio territorio alle condizioni in cui attualmente si trova».
Lo ha affermato Cristina Scerbo, la vincitrice della prima edizione del Premio Ferula d’ Oro, con la tesi di laurea “ Politica e cambiamento a Pianopoli” che si è aggiudicata il diritto alla pubblicazione a spese gratuite.
L’ opera è stata presentata nella sala consiliare del Municipio di Feroleto Antico dal presidente Franco Falvo e dalla giuria del Premio “Ferula d’Oro”, di cui nel corso della serata è stata bandita ufficialmente la seconda edizione 2012 illustrata esaurientemente dalla professoressa Lina Latelli.
«Cristina, – ha spiegato Franco Falvo – attraverso un’ attenta ricerca d’archivio comunale e con un meticoloso spirito critico, ha saputo ricostruire minuziosamente la composizione dei vari consigli comunali del secolo scorso a partire dal 1946, anno in cui si è insediato il primo sindaco dopo la parentesi bellica sino ad arrivare alle ultime vicende dei giorni nostri. Il lavoro, arricchito da una serie di foto, che ritraggono tutti i sindaci del paese succedutisi dal 1946 ad oggi, e corredato da tabelle, grafici e da un’attenta bibliografia, costituisce un documento storico di approfondimento di una certa valenza codificando dati che rimarranno sempre certi, indiscutibili e verificabili».
La premiazione è giunta per Cristina – ha dichiarato la scrittrice Sina Mazzei nel tracciare le sue note biografiche – in un momento cruciale in cui, posta di fronte ad un bivio, ha dovuto scegliere tra l’ esodo all’estero laddove la speranza di successo e la vittoria risultano di gran lunga maggiori o rimanere nel proprio paese lottando contro la famiglia, la società, la grettezza della gente che ti circonda cercando di migliorare la splendida terra in cui viviamo.
Cristina, forte e combattiva, rispecchia la gioventù errante sempre in continua ricerca, immersa nella sua tormentata calabresità e nell’attuale situazione politica italiana incoerente e poco rassicurante». Dopo questa vittoria l’ autrice ha scelto di restare. Cristina Scerbo con la sua opera ha contribuito a farci scoprire una piccola realtà della Calabria, quale è quella di Pianopoli, sorta dopo il terremoto del 1638, rispondendo pienamente «alla finalità del Premio, unico in Calabria a prefiggersi la scoperta, il recupero e la valorizzazione del nostro territorio con le tradizioni e quei valori che si stanno perdendo come il rapporto tra i padri e i figli, le nuove e vecchie generazioni» ha sostenuto lo storico Vincenzo Villella, che, tra l’ altro, ha sottolineato l’ importanza della storia locale rivalutata pienamente, attraverso la scrittura, dopo il 1970.
Infine, dopo che il presidente del consiglio comunale Caterina Rizzuto, in sostituzione del primo cittadino, ha incoraggiato l’ autrice a proseguire su questa strada, è intervenuta la scrittrice Savina Tecla Palmieri che ha letto la motivazione per cui la giuria del premio letterario ha decretato vincitrice l’opera della Scerbo.
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