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“La denominazione commerciale storica “Tonda Calabrese” per la Nocciola di Calabria, un traguardo importante per il quale abbiamo sempre lottato e continueremo a dare sempre più il nostro contributo”. Questo è quanto afferma Daniele Gualtieri segretario territoriale della Fai Cisl di Catanzaro, Crotone e Vibo che accoglie e rilancia l’intervento di questi giorni, a favore del riconoscimento dell’Indicazione Geografica Protetta per la nocciola di Torre di Ruggiero, Cardinale e Simbario, della consigliera regionale e capogruppo di Calabria in Rete, Flora Sculco.
“Una strada che assieme alle organizzazioni agricole, alle imprese, ai comuni e alla politica, dobbiamo necessariamente percorrere assieme, convinti, come già diciamo da tempo, che l’unica strada per un futuro possibile della Calabria, passa dalla valorizzazione economica delle sue risorse agricole e agroalimentari. Eccellenze che come nel caso della Nocciola di Calabria, può innestare autentici processi di sviluppo economico ed occupazionale per le nostre popolazioni pesantemente colpite dalla crisi perdurante”.
Per il segretario territoriale Fai Cisl, “questo è un impegno a cui tutti sono chiamati: politica ai vari livelli, istituzioni, organizzazioni sindacali, associazioni di categoria nell’interesse dello sviluppo, dell’occupazione e del lavoro nel nostro territorio. Ora è il momento di agire. Tutti assieme, sindaci, organizzazioni datoriali e sindacali, consorzio della nocciola, Gal, imprese e operatori del settore, con l’impegno della Regione che deve avere un ruolo di primo piano, di coordinamento, impulso e programmazione. Bisogna agire e presto adoperarsi affinché le azioni programmate diano le risposte che tutti auspichiamo”.
“Lavoriamo – conclude Gualtieri – al fine di ottenere l’Indicazione Geografica Protetta, il marchio comunitario che riteniamo indispensabile per lo sviluppo. Al tavolo, che auspichiamo sia convocato al più presto, dovremo affrontare le emergenze dei settori agricolo e corilicolo. E’ ormai necessaria una strategia politica integrata che metta al centro il territorio, che valorizzi le specificità e sappia puntare sulla programmazione, sulla progettazione utilizzando al meglio la mole di risorse 2014-2020 puntando sulla qualità della spesa e degli interventi”.
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