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Anche la CONFACIT, sezione provinciale di Catanzaro, esprime il proprio dissenso avverso la realizzazione della discarica di rifiuti di Battaglina e si associa a tutti gli enti, movimenti, associazioni che in questi giorni stanno facendo fronte comune per impedire che si porti a compimento questa opera.
Il presidente Luigi Bulotta, ha stigmatizzato la posizione del sodalizio che è una associazione di promozione sociale che ispira il suo operare alla dottrina sociale della Chiesa e che, tra i vari obiettivi statutari, ha anche quello della tutela dell’ambiente e del territorio.
“Ogni cittadino ha il dovere civico e morale di preservare la natura, l’ambiente, il territorio in cui vive impedendone una selvaggia trasformazione – ha commentato Bulotta – e sono da apprezzare i rappresentanti delle istituzioni, delle associazioni e dei movimenti che in questi giorni si stanno adoperando per impedire questo scempio di una parte del territorio provinciale che ha tutt’altra e nobile vocazione e non può essere deturpato irrimediabilmente con quest’opera che andrebbe ad incidere negativamente sullo sviluppo dell’intera area circostante.”
Pur riconoscendo che il problema dello smaltimento dei rifiuti in Calabria sta assumendo toni preoccupanti, – ha proseguito Bulotta – ciò non toglie che ogni scelta deve essere frutto di una attenta valutazione dei vari interessi contrapposti e soprattutto deve derivare da una concertazione di tutti i soggetti pubblici e privati che a vario titolo sono portatori di interessi meritevoli di tutela. Nella specie sono in gioco diritti primari, in primis quello alla salute ed alla tutela del territorio che non possono in alcun modo essere compressi a favore di altre logiche.
Per questo – ha concluso Bulotta- la CONFACIT, sensibile ai temi dell’ambiente, tra l’altro affrontati e discussi in un recente convegno organizzato dalla nostra sezione di Satriano, si associa ed esprime il suo dissenso auspicando che prevalga il buon senso e si attivi un tavolo di concertazione tra tutti i soggetti interessati e soprattutto si elabori una seria programmazione che non riguardi singole aree, ma tutto il territorio regionale in un ottica di razionale distribuzione degli impianti di smaltimento dei rifiuti che tenga in debito conto le esigenze delle varie realtà”.
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