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Don Mimmo Battaglia, nato a Satriano di Calabria il 20 gennaio 1963, è un sacerdote dell’arcidiocesi di Catanzaro-Squillace ed è presidente del “Centro Calabrese di Solidarietà” una comunità rivolta a persone con problematiche di dipendenza, disagio ed emarginazione sociale. Attualmente è anche presidente nazionale della F.I.C.T. (federazione italiana comunità terapeutiche) con sede a Roma.
E’ un sacerdote che fa della fatica della strada accanto ai poveri, agli esclusi e ai sofferenti, la sua scelta di vita. Nell’imminenza dello scorso Natale 2011, un sito internet di Catanzaro aveva pubblicato il cosiddetto “Presepe di don Mimmo Battaglia” un testo davvero originale che faceva intravedere un presepe privo dei soliti simboli che però piano piano si riempiva di personaggi nuovi e più attuali in una marcia di fede e di conforto verso la grotta natalizia di Gesù Bambino. Così, dal popolo vengono fuori i nuovi protagonisti del Natale, quelli maggiormente colpiti dall’emarginazione sociale, aggravata oggi dalla indegna crisi socio-economica: una mamma disoccupata con in braccio due piccoli figli macilenti, un bambino negro ugandese che deve fare molti chilometri per attingere un bidone di acqua, una prostituta albanese vittima di sfruttatori, un giovane ricercatore emigrato all’estero perché non ha trovato lavoro in Italia, un portatore di handicap, un giovane sieropositivo, un omicida sedicenne.
Questo drammatico testo del “presepe di don Mimmo Battaglia” è piaciuto all’Università delle Generazioni di Badolato Marina (cui era stato segnalato da Luisetta Caporale, animatrice della locale parrocchia dei Santi Angeli Custodi), così tanto che è l’ha immediatamente proposto a Giorgio Marcovecchio, il quale da 53 anni è l’autore del presepe vivente di Agnone del Molise, ritenuto uno dei più belli ed originali del mondo perché è un presepe recitato e ogni anno tratta un tema legato all’attualità. Infatti, il Gesù Bambino di tale presepe agnonese è preso da un fatto di cronaca che ha più di tutti impressionato l’opinione pubblica.
Ad esempio, durante la guerra di Bosnia dei primi anni novanta, la culla presepiale ha visto un bimbo nato sotto i bombardamenti di Sarajevo, mentre nel 1994 la bambina venuta alla luce in situazioni drammatiche dall’alluvione del Piemonte, così pure la bambina che è nata nel 2009 proprio durante il disastroso terremoto de L’Aquila. Il presepe agnonese del 1998 ha accolto come Gesù Bambino quel neonato curdo buttato in mare dagli scafisti vicino alle coste pugliesi e salvato dalla Guardia di Finanza: in tale occasione al sindaco e al popolo Badolato (che a quel tempo stavano accogliendo molte centinaia di curdi della nave Ararat) il Comune di Agnone ha assegnato “Il Premio Agnone per la Solidarietà”.
Per tale caratteristica di animare la grotta della Betlemme agnonese con personaggi tratti dai drammi e dalle tragedie sociali, mettendoli al centro della solidarietà natalizia, il presepe vivente di Agnone del Molise ottiene ogni anno l’attenzione dei mass-media, spesso persino internazionali, e alcuni network televisivi effettuano spesso trasmissioni dirette dal luogo della sacra rappresentazione, la villa comunale su una dolce collina che viene popolata da centinaia di attori e figuranti anche con la partecipazione dei personaggi e degli animali tipici del presepe più classico.
Organizzato da 53 anni dal Cenacolo francescano culturale “Camillo Carlomagno” e dalla Compagnia teatrale amatoriale “Le 4 C” (che finora ha ottenuto vari riconoscimenti nazionali ed internazionali, tra cui il trofeo FITA, con il regista storico Giuseppe De Martino), il presepe agnonese, svolgendosi all’aperto, è assai spettacolare per il recitato, per le musiche, per le scene e per il suggestivo gioco di luci, alcune delle quali animano la famosa ‘Ndocciata (il corteo del fuoco più grande del mondo) che precede di pochi minuti la sacra rappresentazione della Vigilia.
Ma l’imminente Natale 2012, così tanto immerso in una difficile crisi socio-economica e di valori, vedrà il “presepe della solidarietà di don Mimmo Battaglia” rappresentato anche a Satriano e ad Isca (entrambi paesi della provincia di Catanzaro). L’Università delle Generazioni di Badolato Marina intende diffondere, per la sua bellezza e importanza, il testo di tale presepe degli emarginati che invierà a chi ne farà richiesta all’indirizzo mail “universitadellegenerazioni@gmail.com”.
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