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Anni di negligenze, negazionismi e malagestione messi a nudo dalla pioggia. Acqua a non finire, ma per assurdo rubinetti a secco a Catanzaro, con la popolazione del capoluogo regionale calabrese costretta da quasi una settimana a disagi estremi, con la soluzione dell’emergenza che s’allontana ancora di qualche giorno per via del malfunzionamento dell’impianto di Santa Domenica. Un caso che impone un serio bilancio.
Di fronte a una situazione assurda, Legambiente Calabria ritiene di primaria importanza – al di là della dichiarazione dello stato di calamità naturale, se pur probabilmente indispensabile – stabilire e distribuire responsabilità, sancire nuove linee guida per la gestione di città e risorse naturali, rivedere e testare impianti, stabilire nuovi protocolli d’intervento più efficaci e risolutivi.
Perché di certo non è possibile nascondersi dietro l’eccezionalità dell’evento: da anni si denuncia che la cementificazione del territorio avrebbe causato enormi pericoli per la tenuta delle infrastrutture e l’incolumità dei cittadini, da anni si invocano la manutenzione e il potenziamento degli impianti idrici.
“Le nostre denunce sono rimaste inascoltate – dichiara Andrea Dominijanni, vicepresidente di Legambiente Calabria – e a cose fatte è inaccettabile lo scaricabarile delle responsabilità. Gli ambientalisti non possono non puntare l’indice contro la Regione Calabria e la Sorical, di cui l’attuale sindaco di Catanzaro è stato presidente negli anni scorsi, per la mancata manutenzione degli impianti. Perché ha del clamoroso che una città capoluogo di regione venga messa in ginocchio dalla pioggia, resti senz’acqua per giorni, viva una condizione di allarmante pericolo sanitario.
Nell’immediato proponiamo l’utilizzo a fasce orarie dell’acquedotto Silano, l’unico funzionante, e l’implementazione delle autobotti per servire le zone della città altrimenti irraggiungibili. Inoltre, chiediamo l’intervento della Protezione civile per scongiurare ogni rischio per la salute degli abitanti. Ma è bene ribadire – conclude Dominijanni – che sulla vicenda non va tollerata alcuna minimizzazione. Adesso è l’ora delle risposte”.
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