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Lo scorso 24 gennaio a Cortale si è riaperta, dopo lunghi anni di “silenzio”, la biblioteca comunale intitolata a Giorgio Amendola. Per l’occasione l’Amministrazione Comunale ha voluto invitare don Giacomo Panizza che ha presentato il suo ultimo libro: “Qui ho conosciuto Purgatorio Inferno e Paradiso”, scritto in collaborazione con Goffredo Fofi.
In apertura il sindaco, Francesco Scalfaro, ha ringraziato Don Giacomo per la sua presenza, rinnovandogli espressioni di solidarietà per l’intimidazione avuta a dicembre, ha ringraziato il prof. Leopardi Greto Ciriaco dell’associazione “La Lanterna” che ha fatto dono alla biblioteca dei libri concorrenti al “Premio Internazionale Feudo di Maida” ed, infine, ha ringraziato l’assessore alla cultura, Simona Papaleo, per l’impegno profuso affinché fosse possibile la riapertura della biblioteca che vuole essere importante punto di riferimento per tutti i cittadini e, soprattutto, per i giovani.
L’assessore Papaleo, ringraziando gli illustri ospiti, ha sottolineato l’importanza di un “luogo” che vuole essere di riflessione, di incontro, di scambio, soprattutto per i giovani sempre più soli davanti ai loro computer, spesso persi nei mondi virtuali…
Il prof. Ciriaco dell’associazione “La Lanterna” ha tratteggiato la biografia di don Giacomo Panizza e lo ha “pungolato” tenendo come filo conduttore gli argomenti trattati nel libro.
Don Giacomo ha ripercorso con il suo stile sobrio, accattivante, mai banale, la sua vita: l’esperienza della fabbrica, il seminario, l’incontro con le “diversità”, il suo arrivo a Lamezia Terme negli anni ’70. L’incontro con la Calabria gli ha fatto conoscere una realtà molto diversa dalla sua Brescia e soprattutto lo ha fatto “sbattere” contro le forze che hanno fatto e fanno si che la Calabria non si sviluppi: l’incapacità delle classi dirigenti e la ‘ndrangheta. Don Giacomo ha parlato senza timidezze di temi scottanti, l’Aids ad esempio, ma soprattutto del suo impegno e delle sue decennali lotte per i diritti delle persone disabili, in un contesto particolarmente difficile non solo per l’assenza di legislazione in materia ma per carenze di ordine pedagogico e culturale.
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