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La Calabria, “una terra straordinaria da cui ripartire per lanciare una nuova economia”. Il perno di questa new economy non può che essere l’agricoltura, una opportunità data dal combinato disposto tra agroalimentare e turismo. Di agricoltura, di Piano di sviluppo rurale, di un ricambio generazionale fondamentale a partire da una visione politica in cui i calabresi diventano artefici del proprio destino con il Partito democratico “motore della programmazione e del rilancio”, si è discusso questa mattina nella sala del consiglio comunale di Botricello alla presenza del capogruppo del Pd alla Camera, Ettore Rosato, del presidente della Regione, Mario Oliverio, dei deputati Nicodemo Oliverio ed Ernesto Magorno (segretario regionale del Pd), del presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno (segretario provinciale del Pd di Catanzaro), del presidente regionale di Coldiretti Pietro Molinaro, di Franco Laratta (Ismea).
Dopo i saluti del sindaco di Botricello, Tommaso Laporta. A moderare i lavori, il responsabile organizzazione del Pd regionale, Giovanni Puccio. Presenti, tra gli altri, l’assessore regionale alle Attività produttive Carmela Barbalace, i consiglieri regionali Arturo Bova e Tonino Scalzo.
L’auspicio di Puccio nel salutare tutti gli amministratori locali del comprensorio e oltre che hanno partecipato numerosi all’iniziativa è che “i sindaci siano promotori di nuova proposta programmatica poggiata su una piattaforma che veda come priorità agricoltura e turismo”. In questa direzione il Partito democratico si fa da mediatore nella forte interlocuzione con il governo regionale e da Botricello lancia una nuova sfida, sulla scia emotiva che le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in visita istituzionale in Calabria appena qualche giorno fa, hanno lasciato: “I cittadini devono riprendere in mano il proprio destino – conclude Puccio – non siamo soli, ma dobbiamo combattere insieme per costruire una nuova visione democratica”.
Negli interventi torna, a partire dal saluto del sindaco di Botricello, Tommaso Laporta, la consapevolezza che il Piano di sviluppo rurale rappresenta “una opportunità più che reale per lo sviluppo di questa terra, che si intreccia con l’impegno delle famiglie calabresi che operano in agricoltura, e l’eterno dilemma: restare o andare via?”. I giovani sono l’enzima del cambiamento aziendale, ricorda Laporta citando il già vice presidente della Giunta regionale Domenico Cersosimo, “siamo qui per dare una speranza ai nostri figli e il Psr è un mezzo necessario per proteggere le nostre eccellenze”. Gli amministratori locali che guardano al comprensorio come risorsa e “opportunità di riscatto nelle nostre mani”, partono dalle opportunità concrete come quelle offerte dalla Provincia di Catanzaro con l’Azienda “Condoleo” un progetto che si basa proprio sull’uso coerente e adeguato delle risorse del territorio da perseguire mediante azioni integrate finalizzate alla conservazione dei caratteri naturali e culturali e alla valorizzazione del tessuto urbano territoriale, per un recupero delle comunità locali.
“Il nostro riscatto è nelle nostre mani, partendo dalle risorse che abbiamo a disposizione a partire da agricoltura e agroalimentare, settori che sono inequivocabilmente dei pilastri per rilancio della Calabria”, ha affermato il presidente della Provincia, Enzo Bruno. Il segretario provinciale del Pd di Catanzaro, oltre che presidente dell’Ente intermedio, si è rivolto al capogruppo Pd alla Camera Rosato, al capogruppo in commissione Agricoltura Nicodemo Oliverio e al deputato Ernesto Magorno per chiedere attenzione sulla normativa che di fatto mette in discussione l’olio extravergine d’oliva calabrese. “Alla nostra deputazione chiedo una attenzione particolare su questa norma europea che cancellerebbe le nostre aziende olivicole dal sistema economico – ha detto ancora Bruno -.
La Provincia, che è tutt’altro che un ente in dismissione, è in continuo confronto e contatto con i sindaci e la giunta regionale per mantenere servizi di qualità. L’Azienda Condoleo, su cui sono stati investiti undici milioni di euro tra fondi provinciali e fondi europei, è pronta all’80 per cento. Una volta completata erogherà servizi alle imprese e ai comuni, rappresenterà un centro studi strategico per il settore zootecnico, un campus per formazione e innovazione. Sarà un centro d’eccellenza e avrà una rilevanza territoriale tale diventare modello di riferimento per l’infrastruttura sociale ed economica del comporto delle attività produttive dell’intera regione. Al Governo chiediamo attenzione, siamo al lavoro per attuare un nuovo regionalismo e quelle riforme che il premier ha improntato per avere una macchina statale più snella ma – conclude Bruno – come siamo consapevoli che il destino è nelle nostre mani”.
E per questo, rilancia ancora una volta il segretario regionale del Pd e deputato Ernesto Magorno, “c’è bisogno di un Partito democratico unito”. Prima di Magorno, però, il punto di vista dei giovani che devono essere protagonisti del nuovo corso dell’agricoltura calabrese viene dato dal giovane agronomo Paolo Condito. “L’agricoltura è la forza motrice dello sviluppo della nostra terra – dice Condito -, grazie alla qualità del prodotto ma anche la cooperazione tra le imprese finalizzata a rimanere sul mercato. Occorre una politica nuova per definire il “brand Calabria” nel quadro della strategia nazionale. Il Psr dimostra come la Regione punta su agricoltura e ricambio generazionale, ma servono ricerca e innovazione, ma anche percorsi di filiera. E questa è una occasione irripetibile per la Calabria, il protagonismo della nostra terra e la sua eccellenza”.
Secondo Ernesto Magorno, siamo di fronte ad una “nuova formula che vuole mettere insieme la politica, i cittadini, i sindaci, la regione: non c’è distacco tra comunità e cittadini ma una politica nuova che vuole capire e progettare, mettere in campo azioni di governo porti questa regione ad essere normale”. Come dimostra una legge di stabilità che dà risorse a forestali ed lpu in quanto lavoratori e non “assistiti”, il Mezzogiorno e la Calabria vengono visti come “risorsa da cui ripartire”. “Il Pd può portare il proprio contributo a questo processo se di dimostra un partito unito – conclude Magorno – è l’unica strada che possiamo percorrere se abbiamo l’obiettivo di dare dignità alle nostre città. Dobbiamo mettere le nostre legittime ambizioni personali al servizio di questo progetto altrimenti rischiamo di perdere la partita. L’unità è quella che si raggiunge sapendo stare insieme, anche facendo un passo indietro per poter far fare passo avanti al partito”.
Agricoltura come risorsa, quindi. E le risorse in agricoltura non mancano, “manca il tempo, siamo perennemente in ritardo – dice Franco Laratta, componente di Ismea-. Accumuliamo ritardi eccessivi, servono interventi importanti specie per contrastare la mortalità delle aziende”. Laratta pone l’accento sull’inesorabile cambiamento del clima che “è un problema ma può diventare anche una grande perché si aprono possibilità di produrre cose che prima non potevamo fare”. Certo è, secondo il presidente di Coldiretti Calabria Pietro Molinaro, è inutile guardare troppo lontano: “Oggi dobbiamo pensare alle cose che dobbiamo fare domani mattina, con poche risorse e soprattutto sinergie, le imprese di successo stanno proprio nell’agroalimentare, ma le istituzioni devono decidere, e devono saper dire dei no e fare squadra”.
Nicodemo Oliverio, capogruppo del Pd nella commissione parlamentare ad hoc, ha iniziato ad occuparsi di agricoltura quando non ne parlava nessuno. “Oggi c’è la fila per entrare in commissione”, scherza. “Qualcosa è cambiato, tanti provvedimenti che riguardano il settore significa grande attenzione – afferma ancora -. Siamo orgogliosi di attuare politiche innovative che meritano ancora più attenzione a partire dallo snellimento della burocrazia, perché in agricoltura è sempre una lotta contro il tempo. L’ultima legge di stabilità ha assegnato un miliardo al settore – ricorda il deputato democratico – e anche altre misure. La Calabria ha idee chiare per lo sviluppo e il ricambio nel settore, specie per dare competitività alle aziende agricole, quello che manca davvero”. “Per il rilancio dell’agricoltura abbiamo bisogno di un grande patto – conclude – saper ascoltare quotidianamente i problemi di questo territorio, crederci insieme. In parlamento siamo pronti a fare la nostra parte”.
Il dibattito sull’agricoltura a Botricello è la prima iniziativa importante che il Pd organizza dopo la visita istituzionale del presidente della Repubblica, Mattarella. Il presidente della Regione, Mario Oliverio, lo ricorda per rimarcare come “quella visita ha avuto un significato profondo da cui traiamo soddisfazione e incoraggiamento”. La “casa dei calabresi” è un simbolo concreto di una ripartenza necessaria di cui “stiamo creando le condizioni da un anno. Nonostante l’impegno delle giunte precedenti, siamo stati noi che in un anno abbiamo completato i lavori e trasferito gli uffici, non senza resistenze ed ostacoli – rimarca Oliverio –. Una scelta che fa recuperare alla Regione 5 milioni all’anno di fitti, un atto riformatore per snellire procedure e provvedimenti amministrativi visto che ora i dipartimenti possono interloquire in tempo reale”.
Un anno di governo, insomma, che “non è passato invano. Basta pensare anche al grande lavoro condotto per recuperare i ritardi sui fondi europei, visto che abbiamo evitato di perdere un miliardo e 400 milioni di euro che oggi possono essere recuperati per la crescita, il lavoro e la modernizzazione di questa terra. Si è aperta una interlocuzione forte con Palazzo Chigi per definire il “Patto per la Calabria” e stiamo lavorando sodo perché deve essere uno strumento per aggiuntivi risorse”. Con le politiche di riorganizzazione, sburocratizzazione, riforma e riduzione dei dipartimenti, ma soprattutto riduzione drastica degli enti di sottogoverno “si sono poste le basi per costruire la nuova Calabria”. “I calabresi devono sapere che abbiamo trovato buchi enormi e che ai vertici delle Partecipate non abbiamo tolto uomini di centrodestra per mettere uomini di centrosinistra – ha detto ancora Oliverio – abbiamo evitato la giostra della lottizzazione per recuperare risorse”.
A partire dall’agricoltura. Con il Piano di sviluppo rurale “apriamo una stagione nuova a sostegno dell’economia per realizzare obiettivo di cambiamento. Serve, però, un concorso di energie. Dobbiamo lavorare per costruire da noi il nostro futuro, ma da soli non ce la possiamo fare perché c’è un gap troppo forte che ha visto anche lo Stato centrale debitore verso il Mezzogiorno, per lungo tempo assente nell’agenda nazionale. Vogliamo essere una risorsa per il Paese, per fare questo – conclude Oliverio – il Pd deve essere motore di iniziativa politica, programmazione, progettazione”.
Sulla visita di Mattarella in Calabria torna anche Ettore Rosato. “Il presidente della Repubblica non è venuto tra gli ultimi, ma da chi corre più veloce e vuole fare la differenza rispetto al passato, capisco la grande fatica da fare per ripartire”. Le condizioni per ripartire ci sono, ma bisogna prima di tutto superare i tanti stereotipi che esistono sulla Calabria. “Un grande lavoro che può essere fatto con una alleanza tra partito regionale, gruppo e Regione con il governo nazionale per affrontare le opportunità non i problemi, e di opportunità ne avete tante – dice ancora il capogruppo alla Camera -. La Calabria è una regione straordinaria, se ne rende conto chi l’attraversa, da qui si può ripartire per costruire un pezzo di economia, e penso che davvero il settore agricolo sia centrale per questa ripartenza, perché lo è per l’Italia. La strada da percorrere – conclude Rosato – è anche la promozione dei prodotti perché l’agroalimentare deve essere legato al turismo”.
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