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Sono almeno 40 i giovani provenienti dalle varie città della Calabria che hanno partecipato al corso di formazione sulle professioni della musica, organizzato a Lamezia Terme dall’associazione “Net4fun” al termine di un tour in altre otto città d’Italia ( Milano, Bologna, Torino, Padova, Roma, Palermo, Napoli, Cagliari).
Tra gli organizzatori la dottoressa Marua Harez, lametina di adozione per aver sposato il lametino Maurizio Latelli, attualmente giocatore di Pallavolo in A1 con il Piacenza e in passato con squadre italiane dello stesso livello.
Il corso è nato dall’idea di «diffondere – ha detto Nicolò Zaganelli, titolare di Artevox Musica – ufficio stampa e management – più consapevolezza su professioni poco diffuse nel settore della musica dove, in questo momento, non c’è molta possibilità di occupazione, essendo un settore in crisi, e quindi si tende ad assumere poco». Comunque, ha continuato, «è un settore che dà la possibilità di inventarsi un lavoro nel senso che è un mercato aperto per chi vuole iniziare a fare un lavoro in modo autonomo».
Al fine di informare i giovani sul percorso da intraprendere per poter rivestire un certo ruolo nel mondo musicale, i relatori hanno messo in luce le professioni di questo ambito e le problematiche ad esse connesse. Così nel corso del dibattito, stimolato dalle numerose domande rivolte dai giovani ai relatori molto competenti in materia, è emerso che i musicisti, per avere successo, non devono avere fretta ma, secondo Zaganelli, devono confrontarsi con i critici, partecipare a concorsi, a rassegne per prendere coscienza del punto in cui sono arrivati gli altri e poi mettersi lavorare». Le situazioni lavorative per le case discografiche sono cambiate rispetto al passato per cui sono restie a prendere in considerazione le nuove proposte perché il disco oggi non è più venduto e quindi esso «non è un traguardo in sé – ha chiarito Zaganelli – ma un inizio, a volte anche per gli artisti già affermati, un’opportunità da cui partire».
La necessità di sviluppare dei meccanismi per giungere alla propria affermazione si prospetta anche per l’addetto stampa che si avvicina alla figura di giornalista ma in modo diverso da alcuni punti di vista. Bisogna investire molto prima di arrivare al successo, d’altronde «anche i Beatles vi impiegarono sette anni» ha precisato il direttore di Rockol, Franco Zanetti, aggiungendo che oggi la concorrenza è maggiore «per la facilità d’ accesso allo strumento abbordabile a costi decisamente minori».
Considerata la difficoltà dei tempi, le case discografiche, prima di finanziare un progetto, devono essere sicure di un ritorno economico e quindi stipulano dei contratti con gli interessati per avere la garanzia della percentuale sugli introiti. Da venti anni a questa parte si dà molto spazio alla musica mediocre perché è più accessibile ad un vasto pubblico con buone ripercussioni economiche mentre la musica d’autore, intelligente ed interessante, è amata solo da poche persone, ma – per Zanetti – «entrambe hanno il diritto di esistere».
Molto interessante l’intervento di Mario Cianchi, autore e compositore per Emi Music, che ha parlato della figura dell’autore che, dagli anni ’50 -‘ 60 con l’avvento dei cantautori ( Tenco, Iannacci ed altri) e dagli ultimi 10 anni con i talent scout, «ha subito una metamorfosi totale» per il fatto che i testi originali , prima di essere messi sul mercato, sono soggetti a rimaneggiamenti anche da parte degli artisti che cambiano le parole per ottenere migliori effetti canori e sonori e, pertanto, l’autore non scrive più per se stesso ma per gli altri dedicandosi perfino alla revisione di pezzi stranieri.
Alla luce della complessità delle professioni e dei mutamenti dei tempi, l’autore deve possedere una preparazione di base più ampia, anche se generica, per poter assolvere a numerosi compiti. «Noi facciamo tutto in funzione degli altri, pensiamo come gli altri adeguandoci ai vari tipi di linguaggi» ha concluso Cianchi.
Lina Latelli Nucifero
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