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Si è svolto nei giorni scorsi in occasione del periodo natalizio, il concerto di Antonio Grosso e le Muse del Mediterraneo all’interno della casa circondariale di Catanzaro. Un evento importante e di forte significato basti pensare che in precedenza sullo stesso palco si erano esibiti Mimmo Cavallaro, Cosimo Papandrea ed Eugenio Bennato.
L’evento, fortemente voluto dall’Associazione Promocultura presieduta dal Maestro Tommaso Rotella e dal direttore del carcere Dott.ssa Angela Paravati, è stato organizzato per portare gli auguri di Natale alla popolazione detenuta in modo da creare un’atmosfera allegra e ludica in un periodo dell’anno che da sempre suscita forti emozioni. Un regalo per oltre 400 detenuti provenienti non solo dalla Calabria ma più in generale da ogni Regione del Sud.
Antonio Grosso e le Muse del Mediterraneo con una formazione insolita con a capo il grande maestro d’organetto, che l’Italia tutta ci invidia, e 5 ragazze musiciste, ballerine e cantanti. Dopo aver calcato i palcoscenici di tutto il mondo con la loro musica e con il loro spettacolo fatto di tradizione e innovazione musicale, hanno potuto esibirsi in una situazione insolita per loro ma sicuramente stimolante e ricca di emozioni. La musica come mezzo di conciliazione e aggregazione, rinascita e speranza. Un gesto sicuramente ammirevole e di vicinanza a favore della popolazione detenuta visto anche il periodo giubilare dedicato alla “Misericordia”.
“E’ stato un grande piacere – ha dichiarato Emy Vaccari del gruppo di Antonio Grosso e le Muse del Mediterraneo – poter regalare una nostra esibizione e suonare per i detenuti del carcere di Catanzaro, un’esperienza particolare che abbiamo vissuto come un arricchimento interiore. Vogliamo ringraziare tutto il personale e i detenuti stessi per l’accoglienza. Questo invito ci ha dato l’opportunità di offrire una giornata diversa a queste persone che sicuramente hanno bisogno di un sostegno e un segnale di presenza e vicinanza da parte della società cosiddetta “esterna”; Ci siamo commossi con loro, e abbiamo sentito il loro calore vedendoli ballare e acclamarci con tanto entusiasmo, è stato come ritrovarsi tra amici”.
Il gruppo si è esibito anche in alcune session con l’ensemble “Suoni, Colori e Ritmi del Mediterraneo – Ugo Caridi” formato da detenuti dello stesso carcere di Catanzaro che hanno trovato appunto, nella musica, un buon metodo catartio per ripartire e ritrovarsi. Il concerto ha previsto una serie di canzoni “popolari” talune composte anche da loro stessi e l’esibizione di detenuti che si sono appassionati agli strumenti popolari.
Una grande collaborazione e quindi un grazie alla polizia penitenziaria e al suo comandante e a tutto il personale amministrativo ed educativo.
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