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La campagna “Acqua Bene Comune Calabria” (www.abccalabria.org) sta volgendo al termine ed il Comitato Lametino Acqua Pubblica ha contribuito con circa 1000 firme alla proposta di legge regionale di iniziativa popolare avente come oggetto la “Tutela, il governo e la gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua”.
Il Comitato Lametino e le diverse decine di comitati locali aderenti al Coord. Calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri”, nei prossimi giorni consegneranno alla Regione Calabria diverse migliaia di firme raccolte in sei mesi di campagna.
I cittadini lametini, come al solito, hanno risposto positivamente ai tanti banchetti e alle diverse iniziative pubbliche che si sono susseguite in città e che hanno permesso di far conoscere nel dettaglio i contenuti della proposta di legge regionale di iniziativa popolare, definita dal prof. Alberto Lucarelli, famoso costituzionalista ed estensore dei referendum sull’acqua del 2011, una delle più avanzate proposte di ripubblicizzazione presenti oggi sul panorama nazionale.
La proposta di legge oltre a porre la parola fine ad un decennio di gestione dissennata della Sorical, mette al centro del sistema idrico integrato una gestione pubblica e partecipata dai lavoratori e dagli abitanti/utenti, garantisce il minimo vitale a tutti gli abitanti e promuove percorsi di ripubblicizzazione in quei comuni che vogliano trasformare il proprio ente gestore in una azienda speciale di diritto pubblico.
Sono stati, inoltre, più di una dozzina i comuni che hanno deliberato a sostegno della proposta di legge. Queste delibere saranno un importante supporto al percorso di discussione della legge che, da qui a fine anno, Il Consiglio Regionale è tenuto a programmare.
Questa proposta va a mettersi di traverso alla legge proposta dalla Giunta Scopelliti in discussione in questi giorni e che, di fatto, rimetti in campo una “Sorical bis” senza tenere minimamente in considerazione l’esito referendario e le tante denunce, non ultima quella della sezione calabrese della Corte dei Conti che denunciava lo stato di profonda illegalità della gestione del Servizio Idrico e, ancora, la oscura vicenda dell’invaso dell’Alaco.
Sul versante cittadino, ci saremmo aspettati che la Giunta Speranza aderisse e sostenesse con una delibera del consiglio comunale questo disegno di legge ma, in 6 mesi di campagna, non ha in nessun modo risposto alle nostre richieste inviategli a mezzo stampa e tramite regolare richiesta di incontro protocollata il 20 dicembre 2012, (seguita inoltre da un sollecito tramite PEC datato 8 maggio 2013). Ad oggi il Comitato Lametino non ha ricevuto nessuna risposta.
Questo ci sembra un fatto estremamente grave e lesivo di ogni forma di elementare democraticità nei rapporti con i propri cittadini. Aldilà delle pubbliche divergenze tra la nostra proposta di ripubblicizzazione della Lamezia Multiservizi SpA e quella del Sindaco Speranza e della sua Giunta di consegnarne al mercato una parte consistente (40%), crediamo che latitare alle nostre iniziative pubbliche, negare la possibilità di un confronto pubblico o, peggio ancora, essere sordo alle richieste formali di un comitato che da anni si batte per la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato e per la riappropriazione dei beni comuni, sia un atto lesivo della dignità dei cittadini lametini.
Con l’occasione ricordiamo al sindaco Speranza di realizzare quanto aveva promesso a Padre Alex Zanotelli in visita nella nostra città, la prima volta nel 2007 e poi due anni fa, e cioè una “Casa dell’Acqua” o “Acqua del sindaco” dove tutti i lametini possano avere l’Acqua di qualità con ricadute immediate sull’economia domestica e sull’inquinamento secondario dovuto all’uso di acqua minerale ed alla conseguente dispersione nell’ambiente di bottiglie di plastica.
Rivolgiamo pertanto un ultimo appello al Sindaco Speranza e ai Consiglieri Comunali di maggioranza ed opposizione: mancano ancora circa due settimane prima che scada il termine per poter deliberare; chiediamo pertanto – al Sindaco in primis – che venga convocato un Consiglio Comunale straordinario con all’ordine del giorno l’approvazione di una delibera a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare (esiste una delibera tipo sul sito regionale) e in seconda battuta dare una risposta immediata alla nostra richiesta di incontro.
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