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La chiusura improvvisa della Casa Circondariale di Lamezia Terme rappresenta una scelta sbagliata ed assume il sapore della beffa se si considera che solo il giorno prima (il 27 marzo) è stato inaugurato, all’interno della medesima struttura penitenziaria e alla presenza di istituzioni civili e religiosi, ivi compresi Francesco Talarico, presidente del Consiglio Regionale della Calabria, Wanda Ferro, commissario straordinario della Provincia di Catanzaro, e Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme, uno sportello informativo sul lavoro a cura del Centro per l’Impiego.
La soppressione del presidio penitenziario, non solo ha già determinato il trasferimento immediato in altre strutture carcerarie di tutti i detenuti, ma comporterà il trasferimento in altre sedi del personale di polizia penitenziaria, circa settanta lavoratori che prestano servizio a Lamezia e ivi vivono con le proprie famiglie, al cui inevitabile ed importante disagio si unirà quello degli operatori di diritto (avvocati, magistrati).
La chiusura della Casa Circondariale priva in maniera ingiustificata la città di Lamezia Terme, da sempre impegnata in prima linea nella lotta alla criminalità, di un fondamentale presidio di legalità e sicurezza che inevitabilmente indebolisce e depaupera ancor di più l’apparato di giustizia del territorio lametino.
La Segreteria provinciale Pd di Catanzaro, nell’esprimere piena solidarietà e vicinanza a tutti i lavoratori impiegati nella struttura carceraria di Lamezia Terme a nome di tutta la Federazione provinciale, sin da subito si attiverà, attraverso la propria Deputazione Regionale e Parlamentare, assumendo ogni possibile e necessaria iniziativa volta a scongiurare la formale soppressione dell’Istituto Penitenziario di Lamezia Terme.
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