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È l’auspicio di Vincenzo Ursini, presidente dell’Accademia dei Bronzi
“Tra recessione, disoccupazione, perdita quotidiana di posti di lavoro, la Calabria è diventata fanalino di coda in tutti i settori produttivi e volge, inesorabilmente, verso la miseria più assoluta. L’anno che sta per concludersi non è stato certamente dei migliori. Tutte le ipotesi di rilancio sbandierate ai quattro venti dai nostri rappresentanti politici, di destra o di sinistra, si sono concluse con un nulla di fatto. E questo, a nostro avviso, per due ragioni: la mancanza di credibilità, a livello nazionale, dei nostri precedenti e attuali rappresentanti e la costante, quotidiana, emigrazione dei nostri giovani più preparati che giustamente non credono più alle tante promesse da marinaio e preferiscono progettare concretamente altrove il proprio futuro. Siamo davvero gli ultimi degli ultimi”.
È quanto sostiene Vincenzo Ursini, nella qualità di presidente dell’Accademia dei Bronzi di Catanzaro.
“Con questi presupposti, parlare di rilancio della Calabria, non è facile. Bisogna però farlo, per non lasciare nulla di intentato e per evitare che la sfiducia prenda definitivamente il sopravvento e provochi quel processo di rassegnazione collettiva che porterebbe ulteriori danni alla già tanto fragile economia regionale. Al nuovo governo regionale chiediamo quindi un serio impegno a sostegno dell’occupazione giovanile; impegno che deve diventare prioritario rispetto ai tanti e atavici problemi della nostra Calabria. Due sono, a nostro avviso, le emergenze prioritarie: il lavoro e la sanità pubblica. Non lo sono certamente – continua Vincenzo Ursini – la sanità privata o la messa in funzione degli impianti sciistici della Sila dei quali si sta parlando proprio in questi giorni”.
“Lo sbocco delle assunzioni, per alcuni settori della sanità pubblica, è indubbiamente un primo passo, ma non basta. Bisogna rimettere concretamente in gioco tutte le eccellenze regionali, che sono tantissime, a partire dalla Fondazione Tommaso Campanella. Crediamo sia giunto il momento di attivare con urgenza il tavolo tecnico ministeriale di cui ha parlato il ministro Lorenzin nel corso della sua visita elettorale a Catanzaro. Il nostro augurio, per il 2015, ai 172 dipendenti della Fondazione Campanella, ai quali è stato notificato il preavviso di licenziamento, è che l’ennesima promessa politica, almeno in questa occasione, si concretizzi davvero e che l’anno che sta per iniziare sia un anno diverso da quello che si sta concludendo e che possa rappresentare l’inizio di un effettivo e definitivo rilancio della struttura di Germaneto, restituendo alle famiglie di tutti i dipendenti, medici e paramedici. la serenità che meritano”.
“A Germaneto – conclude Ursini – ci sono realtà di assoluta eccellenza che non possono essere penalizzate da giochi politici o di potere economico, giochi non in linea con l’unico obiettivo che una sanità di qualità deve garantire e cioè: offrire un’assistenza di qualità, con personale adeguato e di altissima professionalità. Il nostro auspicio è che il tavolo tecnico individui come obiettivo primario non il contenimento della spesa, attraverso la riduzione dei costi delle attrezzature e il licenziamento dei dipendenti, ma la qualità dell’offerta assicurata ai calabresi, come quella che oggi la Fondazione Campanella, pur tra tante difficoltà e ostacoli di natura burocratica, offre ai numerosi pazienti oncologici della nostra martoriata regione. Al management aziendale, nel formulare gli auguri più sinceri di buon lavoro, porgiamo il nostro sincero ringraziamento per aver sempre sostenuto e difeso, in qualsiasi sede, gli interessi dei lavoratori, anche quando tale difesa si appalesava come una netta contrapposizione a quelle che erano le indicazioni politiche regionali”.
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