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“In questa difficile fase per i giovani della città che non riescono ad avere nemmeno un lavoro occasionale, crediamo che anche una modestissima entrata, come quella dell’indennità spettante agli scrutatori, possa essere non solo ambita, ma addirittura di grande aiuto. Ecco perchè chiediamo massima trasparenza nella individuazione dei soggetti; trasparenza che può venire soltanto procedendo alla selezione attraverso un pubblico sorteggio, così come d’altronde fanno tantissime amministrazioni comunali calabresi, anche piccole”.
È quanto chiede alla Commissione Elettorale, il presidente dell’associazione “Accademia dei Bronzi”, Vincenzo Ursini.
“È ora che i partiti diano un forte segnale di svolta e facciano un passo indietro rispetto al passato, rinunciando alle note segnalazioni, per dare speranza a tutti, ma soprattutto per mettere in atto quel principio di imparzialità al quale in più occasioni hanno fatto riferimento quasi tutti i candidati, quale momento di vera democrazia partecipata”.
“Dare ai catanzaresi questo piccolo segnale di cambiamento, – prosegue Vincenzo Ursini – non solo contribuisce a migliorare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, ma rende indubbiamente più “digeribile” una competizione elettorale già di per sé piena di contrasti e di veleni, con una “campagna acquisti” senza precedenti”.
“Tentare di racimolare qualche voto, con la nomina di uno o più scrutatori, spesso appannaggio di pochi, vuol dire essere davvero senza idee, ma tale atteggiamento rientra soprattutto in quella “fascia grigia” della politica che i partiti dovrebbero invece contrastare e combattere”.
“E’ giunto il momento – aggiunge Ursini – di dare fiducia ai cittadini, ma soprattutto ai disoccupati della città, mettendo da parte i personalismi per favorire la cultura della legalità e del merito”.
Ricordiamo che la nomina degli scrutatori è compito della Commissione Elettorale che si riunisce in pubblica adunanza nella sede del comune e assegna gli incarichi per tutte le sezioni elettorali presenti nel territorio. In passato la nomina avveniva tramite sorteggio casuale al computer (legge n. 95 del 1989), mentre attualmente la chiamata è diretta e nominativa (legge n. 270 del 2005).La Commissione, insomma, deve votare all’unanimità un insieme di persone fra gli iscritti all’albo. La riforma segna un ritorno al sistema in vigore dal 1948 al 1992, che prevedeva una ripartizione degli scrutatori proporzionale ai voti dei partiti nella precedente elezione.La Commissione elettorale può, comunque, adottare un criterio misto di merito e reddito, chiamando giovani studenti, disoccupati o persone con bassa pensione, e un elevato grado di scolarità.
“L’incarico – conclude Ursini – è altresì visto come un primo modo per avvicinare i giovani alla politica. Un duplice valenza, quindi, che farà sicuramente bene anche alle stesse istituzioni.
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