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“Sulla destinazione dell’Umberto I, dall’assessore alle Politiche sociali, Rosanna Rizzuto, arriva finalmente una decisione saggia che condividiamo pienamente perché è proprio quella che noi stiamo supportando da mesi e che ora l’amministrazione comunale ha inteso adottare”.
E’ quanto ha dichiarato Vincenzo Ursini, segretario provinciale del Comparto sanità dell’Ugl.
“Pensare all’Umberto I come un Centro sociale diurno per anziani, con annessi relativi servizi, vuol dire essere realisti ed avere da subito, e comunque entro qualche mese, la disponibilità di una struttura sanitaria che può diventare punto di riferimento per tanti cittadini del territorio. Ecco perché abbiamo inteso sostenere nei giorni scorsi la richiesta del direttore generale dell’Asp, soluzione oculata e facilmente adottabile”.
“Siamo convinti – prosegue Vincenzo Ursini – che l’apertura diurna dell’Umberto I possa essere davvero il punto di partenza per rivitalizzare il centro storico ed avviare quella ripresa economica che tutti auspicano, commercianti in primo luogo. Continuare a sostenere il contrario, come ha fatto qualcuno, vuol dire avere le idee confuse e soprattutto vuol dire voler a tutti i costi mantenere questo stato di cose, cosa che una buona amministrazione non può assolutamente più accettare”.
“Il cambio di destinazione, da iniziale RSA a Centro diurno, è peraltro in linea con il decreto 18 del Presidente della Giunta regionale, in qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro, che ha ridisegnato le reti ospedaliera, territoriale e dell’emergenza sanitaria. Una nuova destinazione, quindi, che tiene conto delle mutate esigenze assistenziali della città e, soprattutto, della nuova pianificazione regionale dalla quale nessuno può più prescindere”.
“Le nostre preoccupazione dei giorni scorsi nascevano da una considerazione più che legittima e ciò che l’Umberto I non doveva, per nessuna ragione, diventare l’ennesima incompiuta della città. La dichiarazione dell’assessore Rizzuto, che siamo sicuri è condivisa dal sindaco e dall’intera giunta comunale, va quindi nella giusta direzione e pone fine ad una serie di sterili polemiche, alimentate da soggetti che partono quasi sempre da posizioni preconcette o di opportunità politica”.
“C’è un altro elemento – conclude Vincenzo Ursini – che dovrebbe indurre ad aprire subito l’Umberto I ed è la presenza dell’ex Ospedale civile, struttura che, a nostro avviso, andrebbe recuperata con urgenza. In tal caso Via Acri potrebbe diventare il vero “polo sanitario territoriale” della città, se non addirittura la sede ufficiale dell’Asp. Alla fine degli anni ’90 la ex Asl 7 aveva predisposto un apposito progetto preliminare, poi abbandonano per i vincoli imposti dalla Soprintendenza, che prevedeva anche circa 300 posti auto per dipendenti e utenti. Recuperare questa idea progettuale e metterla in atto potrebbe dare alla città quell’input positivo che i cittadini aspettano da tempo”.
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