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Caso unico in Italia, saltano 59 cattedre di ruolo di Strumento Musicale, questa è l’ultima manovra adottata dall’Ufficio Provinciale di Catanzaro, un vero e proprio shock per decine di famiglie, drammatico per chi perderà il posto di lavoro, ugualmente pesante per tutti quei ragazzi che finora hanno potuto gratuitamente accedere agli studi musicali.
Da qualche giorno un folto numero di docenti (di ruolo) di strumento musicale nella provincia di Catanzaro, vive momenti di angoscia dovute a scellerate scelte provenienti dal competente ufficio scolastico provinciale.
L’ufficio in questione ha ritenuto opportuno su 81 cattedre che il Ministero avrebbe deciso di tagliare 59 sono di strumento musicale.
Il tutto, senza minimamente prender e in considerazione le varie realtà. Nella stragrande maggioranze delle scuole, infatti, le richieste di poter accedere ai corsi vanno ben oltre le ore a disposizione dei docenti (18), che nonostante tutto, ben sapendo l’importanza sociale di accogliere i ragazzi nella scuola, dando loro la possibilità di imparare uno strumento (a costo zero) e conseguentemente, togliendoli dalla strada, accolgono un numero superiore di alunni, superando abbondantemente il monte orario a propria disposizione, a titolo gratuito.
Il caso poi, della provincia di Catanzaro, assume connotati paradossali. L’ufficio scolastico, infatti, è stato obbligato, da una sentenza del TAR, a reintegrare ai precari le 18 ore, precedentemente portate a 12. Con disarmante disinvoltura la stessa sentenza è stata disattesa ed ignorata, di più: si vanno a togliere ore anche ai docenti di ruolo.
L’allarme proviene in particolare dagli insegnanti di ruolo di questa disciplina che improvvisamente si sono trovati a perdere il lavoro, nonostante la loro attività didattica registrasse la presenza di numerosi iscritti. Si chiede quale sia la motivazione che ha indotto gli organi competenti, e nel caso di specie l’Ufficio Scolastico Provinciale, ad operare a livello provinciale un così drastico e generalizzato taglio degli organici appartenenti a questa classe di concorso, tenuto conto che la materia di insegnamento in questione, non soltanto viene da sempre valorizzata e incentivata a livello ministeriale e locale, ma soprattutto rappresenta una disciplina che appassiona fortemente le giovani generazioni.
Cosa ancor più grave è quello di uno sradicamento di questa specifica disciplina attraverso l’eliminazione dell’insegnamento nelle prime classi.
La strategia è chiara, far chiudere, nell’arco di un paio di anni, la classe di strumento. Il dictat arrivato ai dirigenti scolastici è, appunto, NON fare partire le prime classi nell’anno 2011/2012. Le conseguenze sono evidenti…
E’ evidente come tutto quanto esposto avvenga nella più totale illegalità (sentenze non applicate, negazione del diritto allo studio etc…..).
Occorre scongiurare il rischio concreto che l’insegnamento della disciplina vada ad esaurimento, con drammatiche conseguenze anche sugli insegnanti appartenenti alla specifica classe di concorso.
Si chiede pertanto che tale situazione possa essere messa a conoscenza di tutta l’opinione pubblica e non siano solo i docenti coinvolti a combattere, ma lo siano tutte le persone che hanno a cuore le sorti dei propri figli.
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