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Le risate, al Centro Anziani “Umberto I”, ci sono state eccome. Ma anche la lacrimuccia, in alcune scene, non è mancata. Merito della rappresentazione scenica “E poi?…Nèenta!”, scritta e interpretata da Ciccio Verre, e diretta da Tonino Angeletti, che giovedì pomeriggio ha catalizzato l’attenzione dei frequentatori della struttura, abituati a scegliere tra una vasta gamma di proposte l’attività a loro più congeniale.
Il successo della commedia –rigorosamente in vernacolo – è scaturito dalla bravura degli attori (oltre a Ciccio Verre, si sono contraddistinti Lina Rotella, Antonio Orlando e Maria Angeletti, ma anche Rosario Mungo, Andrea Mungo e Maria Riga, tutti aderenti al gruppo “Fare teatro- laboratorio”, hanno avuto un ruolo chiave nella rappresentazione della storia), e dalla delicatezza delle tematiche familiari affrontate.
Nella commedia, infatti, non ha trovato solamente posto la descrizione delle giornate di Teresa, moglie e madre, ma soprattutto nuora affettuosa di nonno Caio, divisa tra l’amore per il figlio Caiuzzo ed il marito Vincenzo (alquanto restio alla fatica, che dopo anni ha trovato lavoro al cimitero dove non vede “anima viva”), e l’affetto sincero e ricambiato del suocero che la preferisce al figlio; ma è il legame tra nonno Caio e l’amico Pasquale a rendere il lavoro originale ed a tratti commovente.
Il sentimento di amicizia che spinge nonno Caio a fingere una malattia devastante per avere Pasquale accanto, l’amico di vecchia data realmente ammalato e che ignora di esserlo, al fine di fargli trascorrere con maggiore serenità gli ultimi giorni di vita, supera in valore la preoccupazione infondata inferta ai propri cari, i malintesi che ne sono derivati, ed anche la rabbia che ne è scaturita al momento della scioccante rivelazione.
Non c’è stato da meravigliarsi, dunque, che dopo due ore fitte di rappresentazione, gli applausi del pubblico siano stati copiosi (sedeva tra questi il direttore del Centro Servizi al Volontariato della provincia di Catanzaro, Stefano Morena, che gestisce il centro comunale assieme alle associazioni che vi prestano attività gratuita), e che il rimando ad un’altra data (il 4 gennaio, con un’altra commedia) sia stato consequenziale.
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