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La necessità di creare sinergie interistituzionali che puntino a raccordare il mondo della scuola e dell’università a quello delle imprese, per accompagnare i giovani verso scelte formative capaci di offrire concrete opportunità di lavoro. E’ questo il tema che ha fatto da filo conduttore al convegno “Dalla scuola al lavoro: quali opportunità, quali competenze”, che ha dato il via questo pomeriggio al Forum “e-Labora”, organizzato dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro.
Il Forum, finalizzato a fornire informazioni e strumenti per orientare gli studenti nella scelta formativa, occasioni per conoscere i percorsi di approfondimento professionale, e opportunità per un primo inserimento nel mondo del lavoro per i giovani neodiplomati e neolaureati, è organizzato dal Settore Lavoro, Formazione Professionale e Politiche Sociali della Provincia di Catanzaro, con il patrocinio della Regione Calabria, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Calabria, della Provincia di Milano, dell’Upi e con la collaborazione scientifica dell’Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro.
La tre giorni offrirà opportunità anche a chi sta cercando un’occupazione: gli studenti e i giovani diplomati e laureati potranno incontrare le aziende tramite contatti diretti presso gli stand, oltre ad avere la possibilità di conoscere l’offerta formativa provinciale grazie alla distribuzione di materiale informativo, e la partecipazione ai workshop e ai laboratori che caratterizzeranno la giornata di domani.
“Partiamo dall’analisi dei dati allarmanti diffusi dall’Istat e dalla Svimez – ha affermato il presidente della Provincia di Catanzaro Wanda Ferro – che registrano un tasso di disoccupazione in continuo aumento, che penalizza soprattutto i giovani tra i 15 e 24 anni, e una crescita del fenomeno dell’emigrazione dei nostri giovani diplomati e laureati.
A questo si aggiunge il dato preoccupante, rilevato dalla Fondazione Agnelli nel “Libro verde sulla scuola in Calabria”, secondo cui oltre il 43 per cento dei giovani diplomati della nostra regione non rifarebbe la stessa scelta formativa: ciò non può essere guardato con indifferenza dalle istituzioni, in un territorio economicamente debole, che offre poche opportunità di inserimento lavorativo. Dobbiamo lavorare per collegare la scuola e l’università al mondo del lavoro, e dobbiamo puntare su formazione e orientamento, valorizzando il ruolo dei centri per l’impiego, per accompagnare i nostri giovani nelle scelte da cui dipenderà il loro futuro”.
“Come amministrazione vogliamo metterci in contatto con il mondo esterno – ha spiegato il dirigente del Settore Lavoro della Provincia di Catanzaro Filippo Pietropaolo-, per far sì che il nuovo corso dei servizi per l’impiego non sia relegato alle attività previste dalle normative, ma vada oltre, cercando di offrire servizi al mondo proveniente dalla disoccupazione, dalla cassa integrazione, dalla mobilità, dalla inoccupazione. Vogliamo mettere in rete università, scuole e aziende, ma anche i centri per l’impiego e le agenzie di lavoro private, offrire un approccio diverso al sistema dell’orientamento al lavoro”.
Importanti relatori hanno preso parte alla tavola rotonda moderata dal direttore di Radiocor – Il Sole 24 Ore, Fabio Tamburini: insieme all’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri e all’assessore provinciale al Lavoro Sergio Polisicchio, sono intervenuti il prof. Tullio Barni dell’Università Magna Graecia di Catanzaro; Pasquale Melissari, commissario dell’Azienda Calabria Lavoro; Amarildo Arzuffi di Fondimpresa; il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale per la Calabria Francesco Mercurio.
Al centro del dibattito il rapporto tra le “conoscenze” acquisite sui banchi di scuola e la “competenza”, il “saper fare”, l’insieme delle conoscenze teorico pratiche spendibili nel mercato del lavoro.
“Ogni processo formativo ed educativo ha un senso se riesce a trovare uno sbocco nel mondo del lavoro – ha commentato l’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri -, e questo vale ancora di più nella nostra regione, che ha purtroppo il primato della disoccupazione giovanile in Europa. Avvicinare di più la scuola, l’università, al mondo del lavoro è un dovere politico e morale. L’iniziativa della provincia di Catanzaro si colloca in un processo virtuoso che pone le istituzioni democratiche al centro del processo di sviluppo della nostra regione”.
“Il nostro progetto – ha spiegato l’assessore provinciale al Lavoro Sergio Polisicchio – rientra in una strategia avviata a livello ministeriale che coinvolge in un sistema di rete le regioni e le province, per un nuovo ruolo dei servizi per l’impiego che superi la mera attività di matching tra domanda e offerta di lavoro, ma offra servizi di orientamento e informazione non soltanto agli studenti e ai giovani diplomati e laureati, ma anche al sistema delle imprese, per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, e la promozione dell’accesso al lavoro dei soggetti in difficoltà”.
Il direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Calabria, Francesco Mercurio, ha ricordato il coinvolgimento nell’iniziativa di tutti gli istituti superiori della Provincia, e la presenza al Forum, con propri stand, di tre scuole: “Si tratta di istituti – ha spiegato Mercurio – che hanno realizzato esperienze di eccellenza grazie a rapporti di partenariato con il mondo del lavoro, realizzati in piena autonomia e con il coinvolgimento degli studenti: l’Istituto tecnico agrario di Catanzaro presenta la propria esperienza di produzione di vino di qualità; l’Istituto tecnico industriale di Lamezia Terme espone un motore Fiat, nell’ambito dell’intesa con la casa automobilistica torinese finalizzata alla formazione e quindi all’assunzione degli studenti; il Liceo Classico di Catanzaro presenta l’esperienza svolta presso ospedale Regina Elena di Roma nell’ambito di un progetto sull’alternanza scuola-lavoro”.
La giornata di oggi, venerdì 25 marzo, prevede due workshop sui temi del lavoro e della formazione, e quattro laboratori nei quali si parlerà di creazione di impresa, microcredito e finanza etica; orientamento; formazione e istruzione; outplacement.
I LABORATORI. Il docente dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Rocco Reina, spiega che il laboratorio “Ri-collochiamoci” rappresenta una delle tematiche più delicate “da affrontare all’interno della complessa relazione tra organizzazione e lavoratori, anche se identifica una tensione importante e quanto mai attuale rispetto alle situazione dei sistemi economici occidentali”. L’orientamento attuale indica che “le persone nelle organizzazioni finiscono per essere sempre più considerate elementi differenzianti del vantaggio competitivo aziendale e capaci di incidere sul suo stesso rendimento finanziario.
Appare così – continua Reina – sempre più necessario sviluppare attenzione alle persone, sia nelle fasi classiche dell’inserimento in azienda, sia successivamente nella gestione, ma anche nei momenti delicati di transizione e di crisi, imponendo nuove sensibilità in linea con le logiche della responsabilità sociale”.
Sul tema della formazione, secondo Stefano de Franciscis (Coordinatore Commissione Alta Formazione e Post Laurea dell’Università Magna Graecia di Catanzaro), il laboratorio “Conoscere per competere” presuppone “una conoscenza ‘orientata’ alla competizione ed adattata sia agli obiettivi che agli attori stessi.
Nel mondo della professionalizzazione – spiega – l’obiettivo è creare una conoscenza selettiva e selezionata per portare risultati nella competizione della vita. Bisogna quindi, innanzi tutto, strutturare una filiera di conoscenze che è organizzata in almeno tre diversi processi operativi”. Il primo è la strategia della conoscenza, vale a dire “identificare quali sono o devono essere gli obiettivi primari da raggiungere attraverso i processi della conoscenza: globale, istituzionale, organi della programmazione, mondo del lavoro”.
Poi c’è la programmazione della conoscenza, che si estrinseca nell’allestimento delle “procedure di accesso, definire ed adattare i metodi dell’apprendimento, implementare le verifiche della conoscenza ottenuta per garantire adeguato livello di competitività”. Segue la “comunicazione della conoscenza, cioè garantire l’opportuna diffusione dei progetti e dei programmi di formazione, degli obiettivi e dei percorsi d’accesso”. Secondo De Franciscis, “il compito di un buon gestore della conoscenza è quindi, in definitiva, quello di produrre, selezionare, adattare e commercializzare la formazione per il miglior risultato ottenibile nella competizione del mondo del lavoro e delle professioni”.
Il laboratorio “Imprenditorialità e finanza” si propone di affrontare la complessa tematica dell’imprenditorialità intesa come “motivazione e capacità del singolo, da solo o nell’ambito di un’organizzazione, di riconoscere un’occasione e di trarne profitto al fine di produrre nuovo valore o successo economico”. L’imprenditorialità, fa notare Annarita Trotta, docente dell’Università di Catanzaro, costituisce “un fattore indispensabile per lo sviluppo dei sistemi socio-economici, in particolare nell’attuale fase di post-emergenza della crisi da mutui subprime che impone la ricerca di nuovi modelli per l’economia e per la finanza e un critico ripensamento del capitalismo”.
Il laboratorio rappresenta “un’occasione di confronto sui principali fattori ritenuti ostativi allo sviluppo sia di nuove imprese che di imprese di piccola dimensione. Fra questi, sembra opportuno soffermare l’attenzione sugli effetti della burocrazia e sulle problematiche finanziarie delle piccole (o anche nuove) imprese. In particolare, con riferimento alle vulnerabilità finanziarie – sottolinea Trotta – vale la pena ricordare che l’accesso ai finanziamenti è il principale ostacolo alla crescita delle imprese di minore dimensione e di quelle nelle prime fasi di vita, che difficilmente riescono a diversificare opportunamente le fonti di finanziamento e a trovare capitali di rischio”.
Il focus del laboratorio riguarderà la questione: “Se il libero mercato offre opportunità a chi ha idee e intraprendenza e la finanza ha un ruolo chiave perché trasforma i progetti in investimenti e le idee in realtà, qual è la formula per attivare il circolo virtuoso, nel territorio calabrese, utile per favorire la crescita e recuperare i ritardi?”.
Infine nel laboratorio “Orientare per creare” si parlerà di orientamento al lavoro. “Lo sviluppo di una persona dipende dalla persona stessa – spiega il docente universitario Vincenzo Rispoli – in particolare dalle scelte che compie e che devono rispettare sempre la libertà delle scelte individuali. L’orientamento professionale sta assumendo sempre più un’importanza strategica nel mondo produttivo”.
“Esso – aggiunge – viene incontro ai fabbisogni formativi espressi dalle aziende, alle esigenze dei giovani di acquisire competenze e dei lavoratori di mantenersi aggiornati sulle continue trasformazioni delle attività produttive e ai mutamenti del mercato del lavoro che richiedono cambiamenti e riconversioni lavorative nell’arco dell’intera vita professionale”. Dal laboratorio uscirà un vero e proprio progetto, finalizzato a “promuovere la cultura dell’orientamento al lavoro per favorire e stimolare creatività e competitività nei giovani alla ricerca di lavoro”, come indicato da una risoluzione europea del 2004.
Sabato 26 marzo si terrà il convegno conclusivo “Strategie e strumenti per creare lavoro”.
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