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Non so quanti cittadini hanno assistito all’ultimo confronto televisivo dei cinque candidati a sindaco della città di Catanzaro. Tra le tante telefonate pervenute, una in particolare chiedeva agli ospiti come ritenevano dovessero essere scelti, dalla commissione elettorale, gli scrutatori, che andavano a comporre i seggi elettorali.
Per amor di verità tutti i candidati, pur con qualche sottile sfumatura, si sono espressi per il sorteggio. Non c’è stata una primogenitura, se non quella dettata dal conduttore, nel passare la parola ai sui ospiti, tutti nessuno escluso si sono decisamente espressi per il criterio del sorteggio.
Bene, il risultato va ascritto all’impegno di tutti: della commissione elettorale in primis, dai candidati a sindaco, dalle liste che li sostengono e da quanti hanno ritenuto che il sorteggio era il sistema più democratico e trasparente.
Detto questo, ci sorprende l’ingenuo comunicato di Scalzo, candidato a sindaco della sinistra, che con la solita saccenteria, quella da primo della classe e da vero furbetto, vorrebbe ascrivere alle sue influenze il risultato ottenuto. Tutto ha un limite! Ci sembra corretto ristabilire la verità.
Del resto, per onestà intellettuale, va ribadito che negli ultimi cinque anni la giunta di sinistra, come lo hanno fatto indistintamente tutte le giunte che l’anno preceduta, non hanno mai fatto ricorso mai al criterio del sorteggio. Prendiamone tutti atto ed impegniamoci, in caso di vittoria, a modificare il regolamento affinché il sorteggio sia l’unica via per l’individuazione degli scrutatori, eliminando, di volta in volta, dagli elenchi quelli che sono stati già sorteggiati.
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