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L’idea non sarebbe venuta in mente a nessuno, ad Abramo invece si, ed è quella di dare a Scopelliti la cittadinanza onoraria. Tale onorificenza in genere la si concede a personalità che si sono particolarmente distinti per aver dato lustro alla città. Questo alto riconoscimento premia filosofi, poeti, artisti, patrioti, scienziati, attori, registi, beati e santi e persino vicerè.
Basta spulciare il sito ufficiale del Comune, per scoprire che l’onorificenza, sino ad ora, è stata concessa a Catanzaresi di nascita e d’adozione che lasciarono tracce indelebili del loro operato in Catanzaro, in Italia e nel Mondo. Guardando la pagina del sito web http://www.comunecatanzaro.it/?q=node/649 appaiono tanti nomi illustri che, per non fare torto a nessuno non li citiamo, ma invitiamo i lettori a scoprire quanti personaggi hanno davvero dato lustro alla nostra città. Ma adesso abbiamo toccato il fondo, senza cattiveria ci sembra che Scopelliti non appartenga ad alcuna di queste categorie, e ci piacerebbe leggere la motivazione con la quale il futuro Consiglio comunale dovrebbe deliberare siffatta onorificenza. Per quanto ci possiamo sforzare non ne troviamo alcuna, semmai qualche motivo a sfavore ci sarebbe, e per ritrovarlo basterebbe andare indietro nella cronaca.
Ci riferiamo a quando il giovane Scopelliti, al fianco di Ciccio Franco, mettevano a ferro fuoco la città dello stretto, perché contrari a Catanzaro capoluogo. Certo ne è passato del tempo, ma la nostalgia rimane e per ricordare, quel non esaltante periodo in cui piombò la nostra Regione, il Presidente non ha esitato ad organizzare un convegno dal titolo “Ciccio Franco, una vita per Reggio”.
Un merito Scopelliti c’è l’ha: è stato lui forse ha coniare il famigerato motto Boia chi molla? Anche noi per copiare Abramo daremo la cittadinanza postuma ad un personaggio illustre, la daremmo a Renato Dulbecco, forse qualche merito in più lo avrebbe.
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