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Le prime battute delle elezioni a Catanzaro mostano una Destra cittadina in affanno, che preferisce parlare d’altro anzichè riflettere sulla sua crisi politica.
Da qui al 6 Maggio nessuna rissa di strada riuscirà a cancellare l’accertato fallimento politico ed amministrativo della sua breve esperienza di governo.
Il compito dello schieramento di forze civiche e di progresso che ha in Salvatore Scalzo il candidato a Sindaco della città, dovrà respingere con forza un clima da scontro fine a se stesso, parlando ai catanzaresi e definendo “insieme ad essi” una visione alternativa di governo.
La destra è chiamata a rispondere politicamente di questa clamorosa implosione che ha prodotto un danno enorme alla città, dopo solo otto mesi di travolgente e, alla prova dei fatti, effimera vittoria elettorale.
Per prima cosa aspettiamo ancora di conoscere quali siano stati i motivi veri e non quelli fasulli che hanno costretto l’On. Traversa a rassegnare le dimissioni da Sindaco. Quali le questioni, quali le pressioni subite, quali e quanti gli assalti alla diligenza che hanno costretto il “Finalmente Sindaco” a far saltare il banco.
Ci sarà tempo nella campagna elettorale per attendere le doverose risposte.
Seconda questione: assistiamo all’esaurirsi rovinoso del modello di governo di “Reggio Calabria”, che doveva essere esportato in tutta la Calabria. Ora, al di là delle tinte fosche e dei diversi contesti fatti di omississ e di connivenze ancora tutti da accertare, il modello Reggio è alla bancarotta e rischia di trascinare con sè l’esecutivo Regionale presieduto dal Governatore Scopelliti.
Terza questione: con un sussulto di dignità politica, cosa rara di questi tempi, oltrechè per antica saggezza politica, l’UDC di Catanzaro si sfila dall’alleanza con la destra e crea le premesse per un terzo polo.Ciò rappresenta un’ulteriore prova dello smottamento politico nel campo del centro destra e l’evidenza della sua crisi politica.
Di fronte a tale scenario piuttosto che ragionare sul futuro della città, la Destra preferisce mostrare la faccia feroce e ripesca antiche abitudini, vecchi schemi, consumati protagonisti politici.
La città e con essa il mondo largo delle professioni, del mondo del lavoro, delle piccole e medie imprese commerciali e artigianali rischia ancora una volta di essere esclusa per fare posto ad una cerchia ristretta, ben delimitata e definita di portatori di interessi esclusivi imprenditoriali, edilizi e commerciali.
Pino Tomasello PD di Catanzaro
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