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“Il Centro regionale sangue deve restare a Catanzaro”. A sostenerlo è l’on. Michele Traversa (Pdl), che rivolge al presidente della Giunta regionale Scopelliti, al presidente del Consiglio regionale Talarico e all’intera assemblea, un appello “affinché venga respinta l’ipotesi di trasferire il Centro presso l’azienda ospedaliera di Reggio Calabria.
Un’ipotesi, paventata durante la conferenza di presentazione della proposta di legge per l’istituzione del Centro formulata dall’on. Imbalzano, che avrebbe conseguenze disastrose per il funzionamento del ‘sistema sangue’ della regione”. “In realtà – continua Traversa – in Calabria un ‘centro regionale sangue’ esiste già presso l’azienda ospedaliera ‘Pugliese-Ciaccio’ di Catanzaro, e funziona egregiamente: semmai deve essere potenziato nella sua struttura e dotato di risorse adeguate per rispondere in maniera ancora più efficiente all’esigenza di garantire l’autosufficienza regionale di sangue.
L’istituzione del Centro regionale sangue – spiega Traversa – è stata decisa dalla passata Giunta regionale, nell’aprile del 2008, con una delibera mirata alla riorganizzazione del settore trasfusionale regionale, per adeguarlo agli obiettivi e alle previsioni della legge 219 del 2005. Il Centro regionale sangue, secondo quanto previsto dalla delibera della Giunta regionale, è composto per la parte di indirizzo, programmazione, coordinamento e controllo dalla struttura del Dipartimento Tutela della Salute, mentre la struttura tecnico operativa è individuata presso il Servizio di Immunologia e Medicina Trasfusionale (SIT), dell’Azienda ospedaliera di Catanzaro.
Una struttura che, in questi anni, seppure con una dotazione d’organico inferiore rispetto a quella prevista, è riuscita a svolgere nel migliore dei modi la funzione di coordinamento regionale e interregionale delle attività trasfusionali e dei flussi di scambio e di compensazione del sangue raccolto”.
“L’istituzione a Catanzaro del Centro regionale sangue – spiega ancora Traversa – non è certo una scelta casuale, ma risponde a precise esigenze logistiche e funzionali: Catanzaro, infatti, ha un consumo di sangue maggiore rispetto a quello delle altre province, per la presenza di due cardiochirurgie, di due neurochirurgie, del Polo oncologico. Si tratta di strutture che eseguono interventi chirurgici di altissima complessità in situazione di urgenza, e che quindi richiedono grandi quantità di sangue in maniera non programmabile.
Qualcuno ha chiesto di spostare in riva allo Stretto il Centro sangue sostenendo l’opportunità di affiancarlo al Centro trapianti: trascurando però che i trapianti, a differenza degli interventi chirurgici d’urgenza, sono programmati nel tempo e pertanto non presentano alcuna difficoltà rispetto all’approvvigionamento di sangue. Ben venga l’istituzione del Centro con la legge regionale – conclude Traversa –, ma si presti grande attenzione nell’assumere decisioni che, ben al di là di sciocche questioni di campanile, hanno ripercussioni tanto importanti sull’efficienza del sistema sanitario e quindi sulla vita dei cittadini”.
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