Catanzaro, monitoraggio Arpacal anche in Calabria per emergenza nucleare Giappone

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Il monitoraggio e la sorveglianza della radioattività ambientale, anche alla luce degli ultimi eventi che hanno colpito il Giappone, rappresentano un costante impegno per l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (Arpacal).

“Indipendentemente dal disastro che ha colpito il Giappone – dichiara il commissario dell’Arpacal, dr.ssa Sabrina Maria Rita Santagati – la nostra Agenzia collabora, per il territorio regionale, al piano nazionale di monitoraggio e sorveglianza nucleare, che si concretizza attraverso tre direttrici:  la Rete di sorveglianza nazionale della radioattività ambientale (Resorad), che prevede controlli su matrici alimentari con frequenza mensile ed ambientali (particolato atmosferico, dose gamma in aria, deposizione umida/secca) con frequenza giornaliera”.

“Inoltre – continua il commissario dell’Arpacal – vi sono le Reti di allarme dell’ISPRA, la cui strumentazione in Calabria viene gestita da Arpacal, che acquisisce i dati e li trasmette giornalmente. Per questa specifica rete, vengono effettuate misurazioni in continuo, tramite camera di ionizzazione, della dose gamma in aria in 3 punti  fissi rappresentativi del territorio regionale, a Mongiana (VV), Crotone (KR) e Cupone (CS). I dati provenienti dalle centraline presenti in questi tre punti vengono gestite dal Laboratorio Fisico del Dipartimento provinciale di Catanzaro”.

“Infine, come in tutte le regioni italiane – continua la dr.ssa Santagati  – sono previste Reti di monitoraggio regionali; nel nostro caso, l’Arpacal ha predisposto nel suo Piano Regionale d’azione ambientale una specifica attività per ottenere una migliore conoscenza dei radioelementi artificiali e naturali attraverso i vari comparti del territorio, tenendo presente le caratteristiche ambientali e produttive regionali. E’ il caso di precisare, inoltre, che tutti i dati che noi raccogliamo, vengono puntualmente trasmessi alle Prefetture competenti che, in base alla normativa in vigore, sono titolate alla gestione operativa di queste informazioni”.

In Arpacal, per la realizzazione di programmi di controllo della radioattività e per la gestione delle reti di rilevamento, operano il Laboratorio Fisico – C.R.R.X. ( Centro di Riferimento Regionale Radiazioni Ionizzanti), presso il Dipartimento Provinciale di Reggio Calabria, ed i laboratori fisici dei dipartimenti provinciali di Catanzaro e Cosenza.

“In provincia di Reggio Calabria – commenta il direttore del dipartimento provinciale reggino, dr.ssa Angela Maria Diano – il laboratorio fisico dell’Arpacal, in collaborazione con il Servizio Veterinario (Area “C”) – ASP di Reggio Calabria, ha individuato i cosiddetti “punti sentinella”, che sono aziende agricole o ittiche ubicate nel territorio provinciale con produzioni zootecniche ed ittiche, caratteristiche della zona e matrici più rappresentative delle principali vie di trasferimento della radioattività dall´ambiente all´uomo.

Il controllo sarà effettuato sulla produzione locale di latte bovino, caprino e ovino, con prelievi mensili in ogni punto sentinella ed avrà come obiettivo lo studio del trasferimento di radioelementi attraverso la catena alimentare (suolo → vegetazione → animale → latte → uomo) che darà un’indicazione della situazione sul territorio, allo scopo di seguirne l’andamento ambientale nel tempo e predisporre la stesura di una mappa di rischio radiologico”.

“Per gli allevamenti di fauna ittica – continua Diano – i prelievi si effettueranno ogni tre mesi,  naturalmente, si cercherà di integrare con matrici che fanno parte della dieta mista. E’ già attivo il sistema di aspirazione del particolato atmosferico su filtro e la deposizione umida/secca. Per lo stesso motivo è stato ritenuto opportuno includere anche il protocollo di misura per l’utilizzo della dose gamma in aria, che, pur non essendo una matrice in senso stretto, è, evidentemente, un parametro di fondamentale importanza per le eventuali situazioni di attenzione o di emergenza.

Ulteriore scopo di questa indagine, è la realizzazione di una mappa di radiocontaminazione del territorio provinciale che verrà estesa su tutto il territorio Regionale utilizzando i risultati delle matrici alimentari ed ambientali controllate; quindi, una rappresentazione dell’andamento spazio-tempo delle concentrazioni di eventuali elementi radioattivi di origine antropica.  Il piano di controllo è già operativo”.

Come in provincia di Reggio Calabria, anche nelle altre province calabresi l’Arpacal  collabora alla verifica di eventuali variazioni dei livelli di radioattività normalmente presenti in ambiente; tali misure vengono inviate mediante un sistema informatico diretto (RADIA) all’ISPRA, che a sua volta, raccolti tutti  i dati delle Agenzie, li invia alla Commissione Europea.

In particolare, il laboratorio di Cosenza effettua misure di spettrometria gamma sulla pioggia raccolta settimanalmente secondo le indicazioni operative  dettate dalle norme tecniche in vigore rilevando le concentrazioni di attività dei radionuclidi gamma emettitori presenti (Cs-137, Cs-134, J-131, Be-7). Il laboratorio fisico del dipartimento provinciale di Cosenza, infine, già da tempo effettua il controllo radiometrico sul latte della ASSOLAC (Centrale del latte della Calabria),  proveniente dalle province di Cosenza, Catanzaro, Crotone e Vibo  Valentia. Tali dati già da anni vengono trasmessi annualmente all’ISPRA mediante il sistema RADIA.

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Author: Maria Cristina Condello

Maria Cristina Condello ha conseguito la laurea Magistrale in "Informazione, Editoria e Giornalismo" presso L'Università degli Studi Roma Tre. Nel 2015 ha conseguito il Master di Secondo Livello in "Sviluppo Applicazioni Web, Mobile e Social Media". Dal 2016 è Direttore Responsabile della testata giornalistica ntacalabria.it

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