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Un argomento che, se pur di grande attualità, nessuno ha toccato è quello della riscossione dei tributi comunali. Tanti comuni italiani, per arginare le vessazioni e gli elevati interessi e tassi di mora praticati da Equitalia, hanno intrapreso la strada della riscossione diretta.
In sostanza non hanno più rinnovato il contratto con l’Ente diretto da Befera, travolto, secondo alcuni giornali, da casi di corruzione e conflitti di interessi nella riscossione dei crediti. Quello a cui pensiamo è una sorta di patto con i cittadini-contribuenti, chiaro e semplice, il Comune si impegna a dilazionare il credito, senza interessi ed altri balzelli, ed il cittadino si impegna a pagare il dovuto secondo le proprie possibilità.
E’ un vantaggio anche per le piccole e medi imprese, pensiamo agli artigiani, ai commercianti, oggi vessati e a volte rovinati per una difficoltà solo momentanea. Questa tipo di attività potrebbe anche essere svolta coinvolgendo i comuni limitrofi, per la gestione consortile di alcuni servizi pubblici. Ciò andrebbe a vantaggio delle piccole comunità, che hanno sempre minori risorse per svolgere i servizi essenziali.
Da uno studio condotto su alcuni comuni, che hanno scelto la riscossione diretta, è emerso che il risparmio medio annuo è di circa 10 euro per abitante, anche considerando prudenzialmente la metà e quindi 5 euro, moltiplicato per il numero dei cittadini il risparmio solo per la nostra città sarebbe di circa 500 mila euro all’anno, e non è poco. Tali somme potrebbero essere utilizzate per la messa in sicurezza delle scuole e per i servizi sociali, di cui la nostra comunità ha sempre più bisogno.
Così si accorcia anche la distanza tra i cittadini e l’amministrazione, un rapporto diretto che non può che creare benefici per entrambi. Pensiamo ad un sportello per il contribuente, che trovandosi in difficoltà può negoziare liberamente il proprio debito. Certo richiede uno sforzo organizzativo notevole, ma i vantaggi sono assicurati. Ci rendiamo conto che è più facile per gli uffici finanziari emettere il ruolo ed affidarlo all’Agente per la riscossione, che farà di tutto per incassare il credito, senza guardare in faccia nessuno, a costo di portare sul lastrico e far fallire piccoli imprenditori, che hanno solo una difficoltà temporanea, spesso dovuta ai notevoli ritardi con cui gl enti pubblici pagano i loro fornitori.
Anche con gli stessi fornitori del comune si potrebbe stabile un patto: ti pago subito entro un massimo di trenta giorni, e dal costo della fornitura detraggo le tasse ed i tributi. Bisogna tenere anche conto che, nella maggior parte dei casi i crediti sono inesigibili e a volte insussistenti, per cui il comune non incasserà mai le somme sperate. Altri casi prevedono l’iscrizione di ipoteche e pignoramenti, che non sempre vanno a buon fine e quindi i tempi di recupero dei crediti si dilatano a dismisura. Insomma, per venire incontro alle difficoltà in cui oggi versano tante famiglie e tante imprese catanzaresi, la riscossione diretta può alleviare e rendere più serena la vita dei cittadini. E non è poco.
Mauro Lanzo
Candidato al Consiglio comunale – Polo di Centro – Catanzaro c’è
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