Catanzaro, Maurizio Senese su visita del Papa a Lamezia Terme

Maurizio Senese

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Tutta la Calabria aspetta Papa Benedetto XVI, il prossimo 9 ottobre 2011 a Lamezia Terme. Si tratta di un evento eccezionale, un appuntamento che rimarrà nella storia, come lo è stato la venuta di Papa Wojtyla a Catanzaro nel lontano 1984. Siamo anche contenti che monsignor Luigi Cantafora, vescovo della locale diocesi sia partito con i preparativi e con la progettazione dell’evento ecclesiastico, sicuramente irripetibile, che lo vedrà impegnato con i giovani per la Messa delle ore 10,00 e con quella dell’Angelus delle ore 12,00.

Ma se si vuole far diventare un evento ecclesiastico uno spettacolo musicale, allora le cose cambiano. Nei giorni scorsi, attraverso un comunicato stampa, è stata annunciata la formazione di un gruppo di lavoro coordinato dal vice sindaco di Lamezia Francesco Cicione, insieme ai sacerdoti Gian Carlo Leone e Fabio Stanizzo, per una progettazione che comporterebbe il montaggio di due palchi, uno per la Santa messa e uno per una manifestazione spettacolistica con artisti nazionali ed internazionali.

La nota affermava, inoltre, che il progetto era stato presentato al governatore Scopelliti e all’assessore regionale alla Cultura Caligiuri, ignorando il fatto che queste cose si svolgono in maniera completamente diversa. Non mi riferisco ai sacerdoti, che di certo si occupano d’altro e certe regole possono non saperle, né al governatore Scopelliti o all’assessore Caligiuri che finora hanno dimostrato comportamenti ineccepibili, quanto piuttosto al vice sindaco Cicione che, soprattutto per il ruolo istituzionale che ricopre, oltre che politico, determinate leggi dovrebbe conoscerle: a lui ricordo che non si può nominare un’agenzia specifica per eseguire dei lavori, senza fare un normale bando di partecipazione agli stessi.

L’assessore Cicione forse non valuta, oltretutto, che un evento regionale non può essere gestito come fosse uno spettacolo di Lamezia Terme, per cui tocca agli amministratori locali decidere chi fare lavorare e cosa fargli fare (guarda caso sempre la stessa persona). E’ come se ai Lavori pubblici si decidesse, ogni qual volta si debba fare un lavoro nella Città di Lamezia Terme, chi dovrà eseguire le attività senza l’opportuno appalto, come da legge vigente.

Sono infine sicuro che l’evento ecclesiastico non possa diventare uno spettacolo musicale: è per questo che confido nelle scelte del presidente Scopelliti, un governatore come mai la Calabria ne ha avuti, che saprà anche riequilibrare certe situazioni che vedono lavorare persone per meriti di eventi organizzati venti anni fa, esclusivamente loro. Come mai?

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Author: Cristina

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