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L’Istituto Superiore di Sanità, organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale sotto la vigilanza del Ministero della Salute, ha scelto la Calabria per la redazione del Rapporto ISTISAN 2015 che quest’anno focalizzerà la sua attenzione sull’epidemiologia. E per acquisire i dati e le esperienze nel campo della caratterizzazione, analisi del rischio e bonifiche dei siti inquinati, l’Istituto ha scelto l’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) che realizzerà una parte sostanziale del Rapporto sul tema de “Lo studio epidemiologico dei siti contaminati della Calabria – Obiettivi, metodologia, fattibilità”.
Proprio per pianificare la partecipazione a questa importante pubblicazione scientifica di respiro internazionale, il Direttore generale dell’Arpacal, dr.ssa Sabrina Santagati, ed il direttore Scientifico, Dr. Oscar Ielacqua, hanno ospitato ieri il dr. Pietro Comba, Direttore del Reparto Epidemiologia del Dipartimento AMPP dell’Istituto Superiore di Sanità che, accompagnato dal dr. Massimiliano Pitimada, ha illustrato il piano operativo di dettaglio per la redazione di questa importante pubblicazione con la quale l’Istituto Superiore di Sanità accende un riflettore sugli effetti epidemiologici che i siti contaminati potrebbero aver prodotto in Calabria.
In rappresentanza dell’area sanitaria, hanno partecipato alla riunione la Dr.ssa Antonella Sutera Sardo, dirigente responsabile Epidemiologia e Statistica Sanitaria- Registro Tumori dell’ASP di Catanzaro, e la Dr.ssa Filomena Zappia, dirigente biologo dell’Asp di Reggio Calabria Responsabile dell’Osservatorio Epidemiologico e Registro Tumori presso l’Ospedale di Locri.
Presenti alla riunione per l’Arpacal anche il dr. Clemente Migliorino, dirigente dell’Area Qualità, il dr. Francesco Nicolace, direttore del Centro di Epidemiologia Ambientale (CERA) dell’Arpacal, nonché il dr. Angelo Rocca, funzionario statistico del CERA, ed il dr. Ivan Meringolo, geologo del Servizio Suolo e Rifiuti del Dipartimento di Catanzaro.
L’Arpacal, quindi, parteciperà alla redazione del Rapporto ISTISAN sull’epidemiologia in Calabria, illustrando competenze ed attività svolte in materia di siti inquinati.
Il direttore generale dell’Agenzia ambientale calabrese, dr.ssa Sabrina Santagati, nel fare gli onori di casa, ha descritto lo scenario nel quale l’Agenzia si trova ad operare. Arpacal, infatti, oltre ad avere specifiche competenze individuate dal Testo Unico Ambientale in materia di caratterizzazione, analisi del rischio e bonifica dei siti inquinati, ha partecipato al gruppo di lavoro presso il Ministero dell’Ambiente per la redazione delle “Linee Guida sull’analisi del rischio” in materia di Siti Inquinati, ed ha collaborato con la Regione Calabria per la realizzazione delle “Linee Guida per la redazione dei piani di caratterizzazione”; è di qualche settimana fa, inoltre, la notizia della stipula proprio con la Regione Calabria di una convenzione che vedrà l’Arpacal impegnata in una attività di ricognizione, stabilendo l’ordine di priorità dei successivi interventi, dei siti potenzialmente inquinati censiti sul territorio regionale.
Forti di questa esperienza, dal canto suo, il direttore scientifico dell’Arpacal, dr Oscar Ielacqua, ha disposto l’acquisizione da parte di tutti i dipartimenti provinciali, di tutti i dati riferiti ai siti inquinati per i quali si è già attivata una procedura di bonifica; ciò per dare all’Istituto Superiore di Sanità, proprio attraverso la redazione del Rapporto ISTISAN, quanto di più aggiornato ci sia sullo scenario Calabrese.
Sarà così predisposta, per ogni sito inquinato per il quale è iniziata la procedura di bonifica, una scheda descrittiva di dettaglio con una valutazione approfondita di quali inquinanti siano maggiormente presenti, e quale matrice ambientale sia stata interessata dall’inquinamento; ciò per permettere all’Istituto di avere anche un preciso quadro statistico riassuntivo. Il dr Comba ha accolto la metodologia di lavoro proposta dall’Arpacal anticipando che il rapporto, attraverso un link multimediale, permetterà la consultazione di tutte le schede tecniche che l’agenzia ambientale calabrese predisporrà per i siti inquinati attenzionati, che sono in fase di bonifica.
È stato anche discusso dell’apporto, in termini di dati, del progetto MIAPI del Ministero dell’Ambiente ed Arma dei Carabinieri, che vede l’Arpacal impegnata nelle attività per le quali, nello specifico dell’area della provincia di Reggio Calabria, si potrà procedere anche ad approfondimenti epidemiologici.
Il direttore scientifico dell’Arpacal ha sottolineato come nel recente Piano Nazionale di Prevenzione, presentato dal ministero della Salute, le Arpa abbiano acquisito un ruolo importante nell’attività di censimento e monitoraggio delle matrici ambientali che incidono sulla salute collettiva. Proprio a tale proposito, tutti i presenti all’incontro hanno convenuto sull’importanza che la Regione istituisca il relativo tavolo tra le istituzioni competenti in materia di sanità e ambiente, previsto dalle normative nazionali, che sia da preludio alla predisposizione del Piano regionale di Prevenzione che, periodicamente, la Regione deve approvare.
Il dr. Comba, a conclusione dell’incontro, ha preannunciato che l’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l’Arpacal e l’azienda sanitaria di Catanzaro, organizzerà a Catanzaro un convegno in cui saranno illustrati i dati che saranno approfonditi nel Rapporto ISTISAN.
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