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La Procura della Repubblica di Catanzaro ha aperto, a seguito dell’esposto presentato nei mesi scorsi dall’Avv. Filomena Falsetta, un procedimento penale sul bando di concorso per titoli ed esami per le Progressioni Verticali bandito dalla Giunta Chiaravalloti nell’anno 2003, con 800 posti disponibili per i livelli C1, D1,D3, al fine di procedere ad un’accurata verifica sulla correttezza e sulla legittimità degli atti amministrativi emanati dal Dipartimento del Personale che hanno presieduto allo svolgimento delle procedure di selezione.
La Procura di Catanzaro ha investito del caso anche il nucleo regionale di polizia tributaria della Guardia di Finanza, la quale sta compiendo gli opportuni accertamenti.
A tale concorso, come in tanti ricorderanno, erano ammessi a partecipare tutti i dipendenti regionali a tempo indeterminato che avevano maturato determinati requisiti di anzianità; tuttavia, al medesimo parteciparono anche coloro che non ne avevano diritto, come la categoria dei forestali, gli addetti ai servizi socio – psicopedagogici (circa 500) e i dipendenti di Enti sub regionali: tra questi vi sarebbero stati addirittura coloro che prestavano servizio in altre Regioni e “comandati” in Calabria al fine di espletare il concorso per poi ritornare nelle sedi di provenienza (risultati poi vincitori del concorso), a svantaggio dei legittimati.
A tal proposito, è fondamentale rilevare che la Cassazione a SS.UU., con la sent. n. 20846 del 5 ottobre 2007 ha stabilito che “le amministrazioni pubbliche, prima di bandire un nuovo concorso, sono obbligate a ricoprire le vacanze di organico attingendo alle graduatorie esistenti” (contrariamente a quanto fatto dalla Regione, che nel 2004 ha indetto un nuovo concorso per coprire 300 posti di categoria D1, mentre le graduatorie erano ancora aperte).
E’ opportuno, ancora, ricordare che dall’indagine condotta dalla Guardia di Finanza (denominata Operazione “Equipe”), finalizzata a verificare la corretta applicazione della legge regionale 57 del 1990 che istituiva il servizio socio-psico-pedagogico in Calabria e le relative assunzioni, è emerso che all’interno delle equipes è stato utilizzato, in larga parte, personale inadeguato perché privo sia di requisiti che di preparazione specifica(cuochi, autisti e addetti alle pulizie al posto di psicologi, psicoterapeuti e altre figure in grado di garantire assistenza specialistica nel settore dell’integrazione scolastica dei bambini portatori di handicap), quello stesso personale ammesso a partecipare al concorso per le progressioni verticali in questione…e non bisogna dimenticare, infine, che la Corte di Cassazione, con sent. n. 27129 del 20 novembre 2007 ha rigettato le” pretese di inquadramento professionale all’ottavo livello di una funzionaria che aveva svolto la mansione di psicologa, senza averne titolo”).
I lavoratori esclusi dalle progressioni, hanno più volte rivolto, attraverso l’Avv. Falsetta, “richieste ben precise” alla Regione Calabria, dirette ad ottenere un legittimo decreto di proroga delle graduatorie per l’ultimo scorrimento degli idonei nonché un decreto di sanatoria, per il quale predisporre apposito emendamento nel bilancio regionale. Ma tali richieste sono rimaste inascoltate.
Della questione sono stati investiti, di recente, attraverso formale richiesta inoltrata dal legale medesimo, il Presidente Scopelliti e l’Assessore regionale al Personale Domenico Tallini, i quali, a tutt’oggi, non hanno fornito alcun segnale di risposta.
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