Questo post é stato letto 29300 volte!
Una persona responsabile conosce le proprie debolezze, le analizza, le ammette trasformandole in punti di forza. Un partito che vuole combattere seriamente il vento dell’antipolitica, deve comportarsi allo stesso modo. Ammettere le proprie difficoltà, analizzarle, rispondendo all’apatia giustificata di tanti cittadini con argomenti forti e convincenti”.
Lo ha dichiarato Andrea Cosco, candidato alle prossime comunali nella Lista Scopelliti, nel corso di un incontro che si è tenuto ieri sera alla presenza di numerosi suoi sostenitori, tra i quali Claudio Giorno, segretario organizzativo di “Noi Sud” e Bernardo Grande, direttore del Ser.T. di Catanzaro. L’incontro è servito al giovane candidato per fare il punto su alcuni problemi, quali quello della racconta dei rifiuti solidi urbani e della disoccupazione giovanile, venuti alla ribalta in maniera esplosiva negli ultimi cinque anni e che hanno indubbiamente provocato un allontanamento dei cittadini dalla politica attiva.
“Quale risposta dei partiti può risultare credibile – si chiede Cosco – per arginare il vento dell’antipolitica? La prima risposta è dire apertamente che si è a favore della “politica”. Ma della politica nel senso aristotelico del termine, quale amministrazione della polis per il bene di tutti. Non si può rinunciare a far politica perché non si può rinunciare a governare la società. Tuttavia questa riposta da sola non basta e, se non viene accompagnata da elementi visibili di “rinnovamento”, produce esattamente l’effetto contrario a quello desiderato”.
“L’antipolitica – per il candidato della Lista Scopelliti – nasce infatti dalla percezione, giustificata dai tanti episodi di cronaca, che molti praticano la politica solo per coltivare i propri interessi, per difendere la propria “poltrona”. La seconda risposta al vento dell’antipolitica diventa allora mostrare non solo un volto nuovo della politica, ma anche e preliminarmente volti nuovi che fanno politica. La gente vuole cambiamenti visibili ed è pronta a premiare il “nuovo” a prescindere dalla sua credibilità e per il solo fatto di essere “nuovo”: occorre distruggere il concetto di “casta”, con un continuo interscambio nei ruoli e l’abolizione dei professionisti eterni e stipendiati della politica, che si allontanano, inevitabilmente con il passare degli anni, dalla sensibilità e dagli interessi dei cittadini che dovrebbero rappresentare”.
“La terza risposta – prosegue Andrea Cosco – è la democrazia all’interno della vita dei partiti: una reale partecipazione alle decisioni della politica. Esiste oggi una contraddizione enorme tra i costi centrali della politica e la scarsità di risorse che invece vengono destinate ai comuni per far sì che gli amministratori diano risposte ai territori. Poi viene anche il controllo quotidiano sui finanziamenti pubblici da parte dello Stato. Oggi i cittadini non hanno più la necessità di scegliere i soliti volti noti che hanno portato la città e il Paese in questo stato, ma sentono il bisogno di scegliere nuovi rappresentanti, nuovi volti nuovi, capaci di rispondere in tempo reale ai loro bisogni quotidiani, attraverso una nuova politica rigorosa ma che sia nel contempo frutto di autentica democrazia interna, quella democrazia che molti partiti non hanno quasi mai assicurato”.
“Solo dopo un percorso rigenerativo – conclude Cosco – tutti i partiti potranno smascherare con successo i falsi miti dell’antipolitica che incanalano la protesta distruttiva senza creare alternative reali per il governo del Paese e procurando vantaggi personali a pochissimi noti. Solo quando avranno dato prova di reale volontà di rinnovamento i partiti potranno spendere con credibilità le parole “demagogia” e “populismo” per contrastare i “filosofi” dell’antipolitica. Ecco perché a mio avviso, oggi, Catanzaro ha bisogno di volti nuovi, ha bisogno di un autentico rinnovamento generazionale che non sia solo di facciata come molti stanno purtroppo facendo”.
Questo post é stato letto 29300 volte!