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Se la politica, soprattutto quella Catanzarese, è assalita in queste ultime ore da facile entusiasmo per le notizie provenienti da Roma relative al riordino delle Province che vedono Catanzaro inglobare quella di Vibo e Crotone, noi al contrario non ci sentiamo di stappare lo spumante perché in questa vicenda leggiamo la morte della politica Calabrese e della sua classe dirigente.
Laddove ci saremmo, infatti, aspettati un sussulto di orgoglio da parte dei politici Calabresi finalizzato alla valorizzazione e salvaguardia del territorio Regionale, l’ignavia di una classe dirigente sempre più lontana dall’esigenze dei cittadini e dal territorio, ha preso il sopravvento lavandosene “pilatescamente” le mani e rimandando il tutto ai tecnici del Governo nazionale. E fortuna ha voluto che fra i tanti vituperati tecnici ci fosse un certo “Catricalà” che, alla faccia degli intercorsi accordi tra i “clan” del centrodestra e il centrosinistra sia Reggino che Cosentino, ha optato per una scelta “logica” e quindi per l’accorpamento delle Province di Vibo e Crotone a quella di Catanzaro.
Non pervenute, anche questa volta, notizie da parte della Deputazione Catanzarese ormai sempre più vicina ai titoli di coda. Altro che vittoria di Catanzaro e della sua classe dirigente anorma e ininfluente. L’uomo giusto al posto giusto ha per una volta fatto giustizia alla città capoluogo e al suo territorio. Peccato che questa sia l’eccezione alla regola visto che il più delle volte la nostra città elegge al posto giusto gli uomini sbagliati.
Giovanni Bianco
Associazione Culturale “Catanzaro in Movimento”
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